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Nella Terra dei Vichinghi

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Physical Noise-Concert in Stoccolma-1I Physical Noise “infiammano” anche il Rocks Club di Stoccolma

ROMA - Tempo di far riprendere il fiato ai Physical Noise dall’energica esibizione Hard ‘n’ Heavy in occasione del concerto al Rocks Club di Stoccolma. Un viaggio musicale e non solo, quello descritto dalla band che ancora porta con sé i profumi e la magia del periodo pre-natalizio vissuto nella Capitale svedese.

Antony Meloni (chitarra), Andrea Colle (altra chitarra), Erica Berton (basso), Valerio Mondelli (batteria) e Luca Fizzarotti (voce), giovani quanto intraprendenti, hanno eseguito brani tratti dall’album “Follow the Noise” pubblicato su scala mondiale. A tal proposito, ne abbiamo registrato impressioni, sensazioni ed emozioni. Com'è stato il vostro impatto con la Svezia ed il popolo svedese? <<Folgorante; già dall’inizio. A fine novembre la città era addobbata per il Natale, quindi abbiamo subito respirato l’aria di festa. Il freddo e il poco sole non ci hanno affatto disturbato! Per quanto riguarda gli Svedesi, che dire, sono delle persone speciali! Disponibilissimi e sorridenti, calmi e pacati. Vivono in tutt’altra realtà. Diciamo che servirebbe a tutti gli Italiani un po’ di relax nella terra dei Vichinghi!>>. In che posto vi siete esibiti? <<Un celebre locale Metal ed insieme ai grandi Denied. Il medesimo era dotato di tutto: batteria con due casse, amplificatori per chitarre e basso, casse spia e monitor per la batteria. Siamo rimasti a bocca aperta, perché in Svezia la maggior parte dei locali hanno il necessario per gli artisti. Qui in Italia la situazione è ben diversa, come tutti immaginerete! Inoltre, il tecnico del suono era molto preparato ed in pochissimo tempo ha sistemato “gli attrezzi del mestiere” per la grande serata! Il concerto è iniziato alle 22:00 ed eravamo il gruppo di apertura. Abbiamo avuto un bel riscontro da parte del pubblico. Inizialmente erano tutti un po’ restii ad avvicinarsi al palco; forse dovevano ancora inquadrarci bene! Poi però rispondevano concitati ai vocalizzi di Luca e rimanevano affascinati dalla nostra carica. Al termine, abbiamo avuto modo di fare due chiacchiere con i ragazzi del luogo, che si sono complimentati con noi e ci hanno offerto birre a non finire>>. Nel suonare i pezzi, avete inscenato qualche rappresentazione? (ricordiamo con piacere basso e chitarre che sembrava andassero a fuoco in quel di Fiumicino). <<Purtroppo questa volta il proprietario del locale non ci ha permesso di farlo per motivi di sicurezza, in quanto il palco stesso era situato nel sotterraneo ed il fumo avrebbe dato fastidio. Il nostro Andrea però ha infiammato ugualmente la sua chitarra; non ha resistito!!!>>. Titoli di alcuni dei brani proposti? <<Abbiamo aperto con “Welcome To The Peerkh”. Non poteva mancare il nostro singolo “Too Good To Be Bad”. A seguire, “Flames Of The Unknown”, la nuova “Quarantine” che sarà inclusa nel nostro prossimo album e “The Southern Cross” in cui il bassista degli stessi Denied ci ha omaggiati con un assolo di chitarra. Otto i brani della serata e, in chiusura, il pilastro dei Noise: “Scare My Demons”>>. 

 

Intervista esclusiva di Sara Fresi ( riproduzione riservata )

 

 

 

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