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Templari all'Eremo della Trinità

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CroceSAgostinoIn questa puntata della Rubrica Storicamente andiamo all'Eremo della Trinità, sito presso Allumiere, ridente paesino collinare. In particolare, affronteremo il passaggio di Sant'Agostino presso il Romitorio e la successiva presenza templare. "E' degno di special menzione un eremo con due chiesuole unite, posto in una piccola valle a due chilometri

e a settentrione dal capoluogo. Quest'eremo è conosciuto sotto il titolo della Ss. Trinità, cui è dedicato. Stando alla tradizione e a due iscrizioni in marmo, ivi esistenti con caratteri del 1200, è da credersi che in questo luogo abbia dimorato Sant'Agostino e che ivi abbia scritto la seconda regola della Religione che fu da lui fondata, ed abbia dato principio in questo stesso luogo al suo celebre trattato de Trinitate." "Al principiar del quinto Secolo è fama, facesse dimora a Centocelle, stanziando non molto dalla Città distante, il gran Dottore della Chiesa Cattolica S.Agostino. Anche a quel tempo, lungo la spiaggia tanto verso il lido Occidentale, che Orientale estendevansi molte antiche abitazioni in parte rovinate. Ad alcuna di queste verso l'Occidente in distanza di circa 5 miglia si portava il santo Vescovo, partendosi da una Cappella consagrata alla Santissima Trinità, situata sul Monte, presso le Allumiere: Vi è al presente un Romitorio, sulla porta del quale leggesi la trascritta lapide: <<Vetustissimum monachorum eremitarum coenobium olim hic fuit a proxima civitate de Centumcellis et ab adiacente sacello sanctae severellae vocitatum in quo beatus augustinus priusquam in Africam reverteretur cum eisdem dei servis commoratus est quibus etiam communis vitae praecepta praescripsit quae secunda regola appelatur.>> Di questa lastra ne parla anche Don Augusto Baldini, considerato una delle più importanti memorie storiche del territorio, nello scritto dal titolo "Ritrovata l'antica lapide dell'Eremo della Trinità di Allumiere" ove fornisce la traduzione in italiano ed informa che "Il Mignanti - storiografo locale - che la vide nel sito originale, l'ha tradotta cosi: <<E’ esistito qui un antichissimo cenobio di monaci eremiti, che ebbe il nome dalla vicina città di Centocelle e dal vicino santuario di Santa Severella, nel quale il Beato Agostino prima di far ritorno in Africa dimorò qualche tempo con quei servi di Dio e ai quali tracciò quelle norme di vita in comune che vanno sotto il nome di Seconda Regola.>> “La lapide medioevale, collocata fuori della cappellina mariana, veniva sempre indicata come la memoria più attendibile della permanenza di Agostino, dell'antichità del sito monastico...dell'esistenza del sacello-santuario di Santa Severella, una delle prime chiese riutilizzate per l'impresa dell'allume a partire dal 1460, che nei documenti ecclesiastici viene sempre individuato dove oggi sorge il borgo della Farnesiana." Nello scritto viene menzionata altresì la presenza di una croce templare "Mani pie avevano inciso a fianco della lapide una croce tipica dei Templari, che avevano tenuto l'eremo come loro feudo. La croce si era salvata, ma la lapide sembrava andava irrimediabilmente dispersa." Lo storico e ricercatore Ennio Brunori affronta, nei suoi scritti, il passaggio di Sant'Agostino e mette in luce un dettaglio che rievoca appunto la presenza dei Templari all'Eremo della Trinità. In una sua corposa pubblicazione scrive testualmente: "Il tipo di calce più utilizzato e la presenza di una croce templare incisa nell’intonaco relativo allo stipite in tufo del più antico ingresso dell’Oratorio, fanno supporre la sua realizzazione o almeno un suo rimaneggiamento, nel XIII-XIV secolo."

Fonti bibliografiche: 

"Dizionario Corografico dell'Italia compilato per cura del Prof. Amato Amati col concorso dei Sindaci, delle Rappresentanze Comunali e Provinciali e di insigni scrittori d'Arte, di Storia e di Statistica." Opera dedicata a Sua Maestà Vittorio Emanuele II Re d'Italia e premiata con Medaglia d'Argento dal Quinto Congresso Pedagogico Italiano di Genova del 1868; Antica Casa Editrice Dottor Francesco Vallardi; Milano, Corso Magenta, 48; pag. 209.

Società Tarquiniese d'Arte e Storia, "Bollettino n° 20" anno 1991; "Ricerche archeologiche all’eremo della SS.Trinità di Allumiere" a cura di Ennio Brunori; pagg. 147-180.

"Delle antiche terme Taurine esistenti nel territorio di Civitavecchia" di Gaetano Torraca; pagg.29-30.

"Ritrovata l'antica lapide dell'Eremo della Trinità di Allumiere" scritto a cura di Don Augusto Baldini.

Foto: fonte www.trekking-triburzi.it 

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