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"Il precariato è un migrante"

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Consiglio Fulvio Floccari Precari della Sanità 2015 1 O CopiaFulvio Floccari (Cinquestelle): <<I Servizi Sanitari vanno disegnati per tempo e con cura>>

CIVITAVECCHIA - Dal Consigliere del Movimento Cinquestelle, Fulvio Floccari riceviamo e pubblichiamo: <<Da ormai 10 anni è in vigore il blocco del turn over nel settore della Sanità: in questi anni abbiamo lasciato andare in pensione dai duemila ai tremila soggetti ogni anno e quindi progressivamente svuotato i Reparti

di Personale esperto e con anni di Professione sulle spalle. La triste soluzione tampone che i passati Governi hanno adottato è stata quella di ricorrere al precariato, diviso in diverse forme. Dal precariato più "nobile", ossia quello dei Dipendenti a tempo determinato, a quello meno "nobile", ossia le collaborazioni a progetto.  Le conseguenze di questa stortura sono molto pesanti: per anni si è lasciato impoverire il Personale stesso, sia nella quantità che nella qualità, senza considerare che il precario è un migrante, si sposta di posto in posto dove trova le condizioni migliori e non mette radici, con pesanti conseguenze personali ed economiche sul lavoratore che non può contare sul proprio futuro, trattato come un libero Professionista ma costretto a lavorare in esclusiva. Questa condizione, portata avanti per un decennio, per un terzo della vita lavorativa di un lavoratore, implica contributi versati a diversi Enti previdenziali (talvolta a proprie cura e spese) e, nel caso delle collaborazioni a progetto, senza maturare anzianità di Servizio. Ciò causerà un dramma quando questi lavoratori avranno raggiunto l'età della pensione e non potranno godere di una terza età serena. La precarizzazione degli Ospedali comporta anche disagi per il cittadino: per numerose prestazioni sanitarie; per esempio, la chiusura delle liste di attesa è al 31 dicembre 2015, in quanto quella è la data della scadenza di molti contratti. Questi ultimi spesso vengono rinnovati negli ultimi giorni ma finché non arriva la certezza, non si possono programmare i relativi esami medici. Riporto alcuni numeri: la Asl Rmf ha circa 1600 Dipendenti, di cui la grande parte con età anagrafica molto alta. L'8% del totale di essi ha un contratto da precario (133, tra i quali 33 medici, 6 psicologi, 5 veterinari, 3 assistenti sociali, 7 operatori tecnici, 39 infermieri, 12 amministrativi). Da qui a 5 anni ci sarà una ulteriore accelerazione del turnover, legata al pensionamento di una intera generazione di Operatori. Come affronteremo il prossimo futuro? L'ipotesi di stabilizzare i precari attraverso procedure concorsuali, già ventilata dalla Giunta Regionale dell'allora Presidente Piero Marrazzo, attende da anni di essere resa qualcosa di più che una promessa elettorale. Siamo in attesa che il Commissario ad Acta, Nicola Zingaretti emani il Decreto attuativo che chiarisca come si intenda mettere in atto quello, recente, del Presidente del Consiglio dei Ministri. Tale Decreto promette di stabilizzare, comunque, soltanto i precari "puri" ossia quelli assunti con Avviso Pubblico ed a tempo determinato. Quelli entrati con altre forme non hanno i requisiti per essere stabilizzati ed al 31 dicembre 2018, stanti le attuali condizioni, rischiano di perdere il proprio posto di lavoro. Quello del precariato è un problema che questa Amministrazione Comunale ha tra le proprie priorità. L'Ordine del Giorno che il Consiglio Comunale ha approvato all'unanimità è un segnale politico forte e siamo certi che la Regione e la Direzione Generale della Asl sapranno rendersi disponibili affinché si possa avere massima cura del singolo Operatore nell'ottica del Dipendente e massima cura dei Servizi nella prospettiva del cittadino. Le singole Specialità Mediche, che come lampadine si vanno spegnendo nel tempo man mano che gli Operatori lasciano il Servizio, ci ricordano che i Servizi Sanitari vanno disegnati per tempo e con cura, anche attraverso la stabilizzazione dei precari medesimi>>.

Foto a corredo, di Sara Fresi

Altro articolo di riferimento: http://www.lacivettadicivitavecchia.it/politica-2/6755-tra-i-banchi-ambiente-e-sanita

 

 

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