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De Paolis: "Sangue; bene comune"

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Ospedale-Facciata-1Il Capogruppo regionale Sel in vista dell’odierno incontro presso la Capitale

CIVITAVECCHIA / ROMA - <<Molti gli incontri che abbiamo tenuto per affrontare la questione del Centro Trasfusionale dell’Ospedale, oggetto di una trasformazione in Centro di raccolta sangue, come conseguenza di una Direttiva Europea e di un Accordo nella Conferenza Stato-Regioni. Abbiamo ascoltato volontari, medici e operatori;

parlato con il neo Direttore Generale dott. Quintavalle, con gli operatori del Centro stesso ed il loro Responsabile dott. Arena; poi con i donatori Avis e la loro Presidente dott.ssa Iacomelli; infine con la dott.ssa Cargiulo per il Centro regionale Sangue>>. A parlare è il Capogruppo regionale Sel, Gino De Paolis. <<In ognuno di questi incontri - continua l’esponente politico civitavecchiese - abbiamo insistito sul fatto che il nosocomio, in particolare, non è nelle condizioni di ricevere un altro contraccolpo negativo. Sebbene con questa normativa in vigore, che impone parametri stringenti a cui doversi adeguare per mantenere taluni servizi, il percorso di trasformazione del Centro sembri inevitabile, il nostro obiettivo - sottolinea - è quello di garantire al Territorio la scorta di sangue necessaria non solo ad affrontare le emergenze, ma soprattutto ad assolvere, in completa sicurezza e autonomia, l’attività ordinaria dell’Ospedale medesimo, la disponibilità di sangue nelle Sale Operatorie, in tutti i casi sia necessario nonché per i donatori medesimi. E’ indispensabile - rimarca - che qualsiasi esigenza di ottimizzazione tenga presente altri aspetti riguardanti il Comprensorio, ossia la contestuale presenza del Porto, con migliaia di croceristi in transito, e del Polo di produzione energetica tra i più grandi d’Italia. Con tali premesse, attendiamo dunque l’incontro ( previsto per quest’oggi, ndr ) tra lo stesso Quintavalle ed i vertici del San Filippo Neri di Roma ( individuato come punto di raccolta anche per la nostra città) e che avrebbero assicurato di garantire al “San Paolo” tutta la riserva richiesta. Con cauto ottimismo, quindi, diciamo che da parte nostra un elemento su tutti è stato chiarito: tra norme stringenti, Direttive Ue ed ottimizzazione necessaria, non rinunceremo al sangue bene comune>>

 

 

 

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