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Il Partito Comunista del domani

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Su Compagni-2013-Compleanno-1“Su Compagni”: <<Confluiamo in un’unica, grande formazione>>

CIVITAVECCHIA - Festeggiamenti in grande per il  primo anno dalla nascita dell'operativo Gruppo Facebook "Su Compagni Civitavecchia”. Sabato mattina ha infatti avuto luogo, presso il Sunbay Park Hotel, un’incontro tra alcuni di coloro che hanno fatto la storia del Comunismo in Italia, cittadini che si riconoscono nei principi a base del medesimo e “semplici” simpatizzanti.

Ospiti d’eccezione al tavolo dei lavori: Marco Rizzo, Bianca Bracci Torsi, Ugo Moro ed Antonio Carboni.

L’UNIFICAZIONE DELLE MASSE ( Introduzione dei Fondatori )

Gli organizzatori, Francesco Pierucci, Beniamino Mazzoni, Sergio Santacecilia e Roberto De Vito, introducendo, ne hanno ricordato le ragioni: <<Era il 13 luglio quando strutturammo il Gruppo con l’obiettivo di richiamare all’attenzione generale il problema della divisione tra gli attuali Partiti, alcuni dei quali confluiti in raggruppamenti di piccole dimensioni, e dunque sulla frammentazione delle masse di ideologia comunista. Il nostro sogno è invece quello di riunire i suddetti in un'unica, grande formazione come quella del Partito Comunista. Abbiamo scelto, come simbolo, due eroi del passato quali il “Che” ed il “Subcomandante Marcos” di cui condividiamo causa e merito. E le numerose attività ed iniziative di natura politica da noi svolte, ivi compresa questa seconda manifestazione, sono totalmente autofinanziate. A noi non interessano le poltrone e non abbiamo alcuno scopo economico; l’unico obiettivo, come detto, è l’unificazione delle singole forze presenti sul territorio nazionale>>

POLITICA INTESA COME MILITANZA ( Marco Rizzo )

<<Ogni volta che vengo, vi è un’accoglienza migliore - è stato l’esordio del Segretario Nazionale del Partito suddetto - Il tema da affrontare è di notevole importanza e, per questo, dobbiamo valutare ciò che sta succedendo. Fondamentale è evitare che gli errori commessi in passato vengano ripetuti ed imparare da quanto accaduto. Spesso la Politica è percepita in modo negativo. Tra i motivi da annoverare: trasformismo, migrazione degli eletti ed investimenti di tipo individuale con successivo abbandono dei valori. A differenza dei Comunisti che per storia, cultura e, soprattutto, natura hanno un progetto strategico che verte sui seguenti punti: 1) La Politica è militanza; chi farà la stessa con noi ed avrà un incarico, riceverà lo stipendio da lavoratore; 2) Capire le cause della scomparsa dei Comunisti dalla società, quando precedentemente avevano una forte presenza in Parlamento ed una grande capacità di mobilitazione. Anche se essere eletti è importante, questa non è l’unico obiettivo. 3) L’importanza della revisione storica con l’applicazione delle teoria Marxista-Leninista, per una trasformazione radicale della medesima. 4) Le alleanze saranno di tipo Sociale e non Politico, con un Centrosinistra funzionale tanto quanto la Sinistra. 5) Nemico comune: il Capitalismo, in quanto causa del declino economico-sociale nel nostro Paese, in Europa e nel Mondo. 6) La creazione di un “Internazionalismo Proletario”. Attraverso la lotta internazionalista l’Unione Europea ha mosso i passi verso l’edificazione imperialistica seguendo gli Stati Uniti (sin dall’attuazione del Piano Marshall). 7) Lavorare per una “Nuova Internazionale Comunista” e chi ha aderito a tale progetto su scala europea deve riunificarsi. Noi siamo Comunisti e vogliamo far tornare protagoniste le masse.>>. 

LOTTE DI NATURA SOCIALE ( Bianca Bracci Torsi )

<<Ripartiamo da una situazione difficile; avremmo voluto riunire coloro che non erano stati nel Partito ma si sentivano nostri Compagni; un nuovo modo di vivere e lavorare - è intervenuta la Dirigente Nazionale Anpi e di Rifondazione Comunista - Tutti sappiamo cosa sia la Politica; vi sono stati momenti di discussione, dove si è tentato di individuare, in ogni settore, le cose da riprendere, le linee da portare avanti; ma non l’abbiamo fatto ed è stato un nostro difetto. Ci sono modi diversi di pensare e volere un Partito Comunista; ma è necessita trovare un punto di collegamento e questo sarà possibile solo attraverso una discussione seria. Ed in tal senso, anche un incontro di Dirigenti potrebbe essere un momento interessante. Ritengo che il Parlamento, le Istituzioni in genere e le Elezioni siano terreno di lotta dei Comunisti. Bisogna arrivare al momento dell’unità ed anche se il passaggio non si prospetta semplice, dobbiamo farlo. Non è detto che chi dichiara di essere Comunista sia anticapitalista; un vero Compagno lo è per natura. Il Partito di cui faccio parte è d’accordo all’alleanza con quei Movimenti che esprimono lotte di natura sociale. Abbiamo una Legge elettorale che ha cancellato i Diritti fondamentali dei cittadini e dei lavoratori. Finchè gli stessi saranno scritti sulla Carta Costituzionale saranno vigenti; ma si sta tentando in modo silenzioso di stravolgere o cancellare questi ultimi. Molto importante sarà la costruzione di un Paese dove vi sia spazio per vivere senza sofferenze e per la solidarietà tra persone. Prima bastava poco per scendere insieme in piazza; ora è necessario che questo parta da noi con una ricostruzione su punti programmatici che ci trovino tutti d’accordo. Questo Partito non potrà finire. E la mia unica scelta sarebbe comunque questa: non ne andrei mai in uno che non sia Comunista>>

CAPITALI, BANCHE E SOPRAVVIVENZA ( Ugo Moro )

<<Importante condividere tale battaglia in un momento difficile e, essendo di formazione socialista, sono d’accordo nell’essere uniti nel segno dell’emancipazione e della conquista dei Diritti - il commento del Dirigente Regionale e Presidente Provinciale dei Comunisti Italiani - È rimasta la Costituzione, ma qualcuno vorrebbe tentare di cambiarla. Nel Lazio vi è stato un “taglio" che si è ripercosso negativamente sui ticket sanitari; tante persone non possono permettersi di sostenere determinate spese. Ciò, proprio quando la nostra Carta rimarca l’importanza della salvaguardia della salute e della sopravvivenza delle medesime. Siamo all’interno dell’Unione Economica Europea dei Capitali che vede in testa alcune Banche; a fronte di cittadini che si indebitano. Riprendo una frase di Antonio Gramsci: “Senza organizzazione non siamo niente”. E noi siamo completamente a disposizione per l’attuazione di una formazione di natura Comunista>>.

INDIPENDENZA DEL MOVIMENTO OPERAIO ( Antonio Carboni )

<<Iniziative di questo genere sono interessanti - si inserisce a sua volta il rappresentante del Partito Comunista dei Lavoratori - Il tema dell’unità dei Comunisti è importante; può voler dire tutto o niente. Determinante sarà perseguire la formazione di un fronte unico ove includere Organizzazioni, Movimenti e Sindacati. E dovremo rivendicare il blocco dei licenziamenti, esprimere contrarietà al pagamento del debito pubblico del Governo nei confronti delle Banche stesse e promuovere l’abbattimento del Capitalismo italiano. Vedo l’unità suddetta in elementi con cui abbiano punti in comune; perché non tutti quelli che si definiscono Comunisti lo sono. Il programma è da fare non su simboli o bandiere, bensì su linee guida quali: l’indipendenza del Movimento Operaio dalle forze borghesi e la prospettiva rivoluzionaria di formare il Governo dei Lavoratori, con i medesimi al comando nella società. Noi ci siamo purché si affrontino i punti da portare avanti>>.

UNA CLASSE CRITICA DA BASSO ( Alcuni interventi da parte del pubblico )

La parte conclusiva dell’incontro ha visto una serie di interventi da parte del pubblico; alcuni dei quali possono fornire interessanti spunti di riflessione. Il signor Rolando La Rosa (Movimento 5 Stelle): <<A fronte di questa crisi, non solo italiana, ma anche di dimensione europea, perché non istituire un Referendum per uscire dalla Moneta Unica?>>. A seguire, il signor Walter Tucci (anch’egli del Pci): <<L’ennesima spallata al fondamentale Articolo 138 della Costituzione “bypassato” con la nomina dei 35 saggi tramite Decreto parlamentare. Davanti alla crisi poc’anzi richiamata, ci sono notevoli difficoltà nell’aggregare una massa in grado di risollevare detta società. Non sarà che il percorso verso l’auspicata unità sia bloccato da gruppi Dirigenti contrari? Se così fosse, sostituiamo gli stessi e mettiamo in moto la base, creando così una classe critica dal basso>>. 

 

Servizio esclusivo e foto di Sara Fresi ( proprietà riservata )

 

 

 

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