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All'Unitre, la quinta delle lezioni a cura del Prof. Livio SpinelliCIVITAVECCHIA - Domani, dalle ore 17.00 presso l’Unitre (Via Antigono Frangipane, 8), il Prof. Livio Spinelli terrà la quinta lezione sul tema “Mosca terza Roma: un Papa russo” e la profezia che "i cavalli dei Cosacchi si abbevereranno nelle fontane di Piazza San Pietro.” <<Dostoevskij aveva scritto che “la vocazione della Russia sta nell'attendere il momento in cui la civiltà europea giungerà all'ultimo respiro”. Il primo a rivendicare apertamente il titolo di Terza Roma per la città di Mosca, nella seconda metà del Quattrocento, fu il principe Ivan III di Moscovia, che avendo sposato la nipote di Costantino XI, ultimo imperatore bizantino, si considerava a pieno titolo erede della dignità imperiale. La pretesa che Mosca fosse la nuova sede legittima dell'aquila bicipite poggiava anche su motivazioni religiose: i Russi diventavano i nuovi difensori della fede ortodossa non solo contro l'Islam ma anche contro il cattolicesimo romano, che a lungo aveva cercato di sottomettere le chiese orientali al principio della supremazia del Papato. Mosca ereditava dunque la stessa funzione spirituale che era stata di Bisanzio e il suo patriarcato acquisiva grande importanza e prestigio nel mondo ortodosso, anche se non arrivò mai ad esercitare una potestà esclusiva come quella del vescovo di Roma sulla chiesa occidentale. A rafforzare le rivendicazioni di Mosca contribuiva anche il fatto che la città, al pari di Roma e Costantinopoli, sorgeva su un complesso di sette colli: il suo destino era dunque inscritto nella sua stessa origine. Nel XVI secolo un monaco russo, Filofej, coniò l’espressione “terza Roma” per indicare il ruolo spirituale assunto da Mosca, successivamente alla caduta di Costantinopoli (1453): “Due Rome sono cadute, quella di Pietro e di Bisanzio. La terza Roma (Mosca) rimane salda e non ve ne sarà una quarta”.>> Nel quadro: Mosca nel Medioevo (Apollinarij Vasnecov) |
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