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"Il Pittore della Luce"

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William Turner Modern Rome Campo Vaccino 1Eccezionale esposizione presso i Musei Capitolini

ROMA - Londinese di nascita, pittore ed incisore appartenuto al Romanticismo con uno stile che consacrò le fondamenta dell'Impressionismo, considerato astro della Pittura paesaggista. Molti lo conoscono come "il Pittore della Luce";

parliamo di William Turner, vissuto a cavallo tra il XVIII ed il XIX secolo. Egli raggiunse presto un'indipendenza economica che gli permise di dedicarsi alle sue più grandi passioni. Il suo genio creativo lo portò a perfezionare stile e tecniche di stesura del colore. Attraverso la sua arte riuscì a "dare voce ai sentimenti della Natura". Nelle tele imperano catastrofi naturali, fenomeni atmosferici, naufragi. La violenza delle forze della Natura che inghiottiscono minuscoli uomini, come a voler indicare la vulnerabilità e la bassezza del genere umano dinnanzi alla stessa ed a Dio, quella Luce presenza quasi costante all'interno delle sue opere.

Rari documenti d'archivio ed inediti reperti

All'età di 44 anni compì il suo primo viaggio in Italia, visitando anche Roma (tra l'agosto del 1819 ed il febbraio 1820). Oggi, a distanza di 165 anni dalla sua morte, le sue opere tornano nella Città Eterna, esposte al pubblico fino al 19 giugno presso i Musei Capitolini. "Campidoglio. Mito, memoria, archeologia", raccoglie rari documenti d’archivio, dipinti, incisioni, sculture ed inediti reperti archeologici atti a narrare le trasformazioni urbanistiche del Campidoglio stesso, cuore religioso e civile di Roma antica, da dove Turner dipinse nel 1839 "Modern Rome - Campo Vaccino", eccezionalmente in prestito dal Getty Museum e per la prima volta esposto a Roma. Un dipinto ad olio in grado di rappresentare quest’ultima immersa in un velo di memoria, tra chiese barocche ed antiche rovine che si dissolvono in una luce crescente generata dal tramonto. Un’opera di grande suggestione. Questo dipinto si impone come il punto di partenza dell’Esposizione, promossa da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione ed i Servizi museali di Zètema Progetto Cultura, curata da Alberto Danti e Claudio Parisi Presicce.


In Campidoglio tra "Mito, memoria ed archeologia

Per raccontare le trasformazioni del tessuto urbano del Colle, accanto alle opere del suddetto sono stati esposti tre plastici recentemente recuperati e poco noti al grande pubblico, un ricco apparato scientifico-documentario e diverse opere precedenti e contemporanee a quelle del suddetto, che raccontano la suggestione poetica suscitata dal Campidoglio fino all’inizio del XIX secolo: basti citare le bellissime vedute di Giovan Battista Piranesi e Filippo Juvarra. Partendo così dalla visione mitica e romantica (sezione 1) se ne esamina il percorso storico-urbanistico (in particolare del versante sud) che dalla fine del Settecento ai nostri giorni è profondamente mutato, fino a divenire sede dell’Amministrazione capitolina. Attraverso documenti d’archivio ed opere conservate essenzialmente presso collezioni capitoline, nella sezione successiva si analizza il periodo in cui i Caffarelli, dalla fine del Cinquecento, occuparono la sommità del Colle con il loro palazzo. Qui è esposta altresì una selezione di affreschi delle prime fasi edilizie (sezione 2). Quindi si è approfondito il periodo in cui i Prussiani vi si sono stabiliti ampliando le loro proprietà con nuovi edifici, come l’Istituto Archeologico e l’Ospedale Teutonico (sezione 3). A seguire, sono stati illustrati i cambiamenti successivi alla proclamazione di Roma Capitale d’Italia nel 1870 e l’epoca del Governatorato, caratterizzata dalle demolizioni attuate per riportare alla luce la mitica Rupe Tarpea (sezione 4 e 5). Una sezione, infine, è stata dedicata alla più recente storia degli scavi del tempio di Giove Capitolino, avviati con regolarità dal 1865, ed alle opere scultoree emerse durante gli sventramenti lungo il margine di Via della Consolazione, per concludere con gli inediti risultati emersi dalle indagini riportanti alla luce il numeroso materiale (terrecotte architettoniche e frammenti di scultura fittile) attribuibile alla fase arcaica e medio repubblicana dell’antico Capitolium (sezione 6).

Nella foto: l’opera "Modern Rome - Campo Vaccino" (anno 1839, olio su tela, dimensioni 90.2 cm x 122 cm)

 

 

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