 Accolto con entusiasmo il libro di Gino Saladini ispirato a Cesare Lombroso
CIVITAVECCHIA - Un “Thriller - Saggio”, molto bello e, per certi versi, anche inquietante; a tinte forti nell’addentrarsi nel mondo del mistero e dello spiritismo ( con gli spiriti stessi che, nella trama,
vagano precisamente per 49 giorni ). Un romanzo “ben scritto, forte di una solida architrave e sapientemente strutturato fin in ogni punto ed in ogni virgola”. Struttura, quest’ultima, in cui trovano spazio anche i “giochi”, voluti dall’autore, sui numeri ( tutti, quasi ossessivamente, corrispondenti alla realtà ) e sui nomi palindromi, scelti per caratterizzare ( nel loro leggersi nel medesimo modo, da destra come da sinistra ) i personaggi che, con il loro potere di medium, stanno a rappresentare, nello stesso artificio letterario, il passaggio dal mondo dei vivi a quello dei morti. Alla base, “il desiderio di ognuno di noi di poter parlare con chi si è amato e che ora non c’è più”. Questo, in estrema sintesi, quanto si è evinto dalla presentazione del nuovo libro a firma di Gino Saladini. Presentazione svoltasi presso l’Unione Musicale Civitavecchiese, ad opera di Fabrizio Barbaranelli, con inframmezzi di letture di alcuni passi ( dovute ad Ettore Falzetti ed a Rita Busato ) e di musica al piano di Ermanno Pizzardi. “L’Uccisore”, edito da Rizzoli ( già oltre 10.000 le copie vendute ) fortemente ispirato alla figura di Zaccaria Cesare Lombroso, si dipana, con continui fraseggi ed andirivieni, tra il 1899 ed il 2014, tra sedute per contattare l’Aldilà e ricerche scientifiche portate avanti nei minimi dettagli, tese a sviscerare ogni singolo elemento. E, scritto da un agnostico dichiarato, non può non stimolare degli interrogativi sul ruolo della Chiesa Cattolica, sul porsi della medesimi di fronte a certi fenomeni nonché sullo sforzo ( o meno ) della stessa di ricondurli, per quanto possibile, tra i concetti insiti nella Religione professata. E su tanto altro ancora. Ottima l’affluenza di pubblico all’importante evento.
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