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Tesi per valorizzare la Città

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Seminario-Punti di Fuga-Storia dellItalcementi-Pannelli-1Intenso e costruttivo il Seminario rientrante nell’evento “Punti di fuga”

CIVITAVECCHIA - Stamane ha avuto luogo il Seminario inerente la "Quinta giornata di studi sulle risorse e le prospettive della Tuscia” rientrante nell’evento denominato “Punti di fuga”, organizzato dall'Ufficio Consortile Interregionale del suddetto ( diretto dall'Architetto Francesco Correnti ) presso il Centro Storico Culturale delle Capitanerie di Porto. In tale sede sono state presentate

alcune Tesi di laurea e altri studi in ambito universitario. L'apertura è stata a cura del Comandante Marino: <<Ho lavorato per molto tempo alla Capitaneria. Quest'anno la stessa compie 150 anni e tra le sue competenze rientrano il controllo degli stabilimenti balneari ed il soccorso in mare ( sul nostro Litorale ed agli immigrati in Sicilia ). A disposizione della Guardia Costiera ci sono aerei, una flotta di motovedette, satelliti ed oltre 11.000 persone che si occupano, tra le altre cose, anche di pesca e sicurezza>> L'Avv. Padroni del Cda della Fondazione Cariciv, nel rivolgere i saluti, ha anticipato uno dei temi preannunciando: <<La Fondazione è impegnata nel Sociale e nella Cultura ed il 16 dicembre ci sarà una Mostra su Stendhal.>> Il Comandate Murolo ha invece esposto la sua Ricerca riguardante "La bolla di Pio VII sull'organizzazione portuale: una normativa che rappresenta ancora un esempio di buone pratiche." Il medesimo ha ricordato: <<Con Roma abbiamo la prima grande formazione di istituti giuridici giunti fino a noi. Traiano tiene conto della portualità per dare maggior forza all'impero. Nel periodo medievale si diffonde il timore che le malattie, come la peste ed il colera, possono essere trasmesse all'interno dei porti. In tale periodo, nascono tanti "consolati del mare" che riprendono le leggi romane e le fondono con le singole tradizioni locali, facendo giuramenti di rispetto reciproco. Papa Pio VII concepisce un'organizzazione portuale basandosi su concetti sia giuridici che di ammodernamento della portualità e vi fonde i poteri sanitario e commerciale all'interno del Diritto amministrativo. Con questo Pontefice, per la prima volta nella storia, abbiamo la giurisdizione di norme di diritto amministrativo. Ad esempio c'era un imbarcazione, detta "veliero di soccorso", sempre pronta ad intervenire, anche per i nemici, mediante il nulla-osta del Cardinale Ispettore. Oggi siamo in un luogo dove è nata la portualità moderna.>> L'Architetto Correnti ha informato: <<E' dal 2007 che aspettiamo che il Comune eroghi finanziamenti per la pubblicazione di un volume con queste ricerche. Il mio Ufficio è nato per coordinare circa 95 Comuni, altri Enti, Associazioni e Fondazioni.>> La prima Tesi ad essere affrontata è stata quella del Dott. Riccardo Petrarolo, dal titolo "Stendhal, console di Francia nello Stato Pontificio": <<Mi sono soffermato sulla figura dell'uomo e del diplomatico. Nel febbraio 1831 venne a Civitavecchia, luogo che considerò sempre come un "villaggio di mare". V'erano circa 7.500 abitanti ed era poverissima. Egli raccontò le sue vicende nelle corrispondenze con gli amici di Milano, Parigi e Grenoble. La sua permanenza in questa città venne vissuta come un esilio, tant'è che spesso usò la metafora provocatoria "ape"; il suo riferimento era agli odori sgradevoli che erano in città. Basti pensare che la pulizia delle strade veniva affidata ai forzati presenti nella Darsena. Intrattenne legami d'amicizia con Donato Bucci e Pietro Manzi. S'appassionò agli scavi di Corneto ( oggi Tarquinia ) e di Cerveteri. Nelle pagine del "Don Pardo" ci sono delle testimonianze relative al legame che intrattenne con Civitavecchia.>> La Dott.ssa Roberta Galletta ha affrontato “il teatro Traiano di Civitavecchia nel XIX secolo”: <<Mito di un teatro chiuso fino al 1991. Il primo della città fu il Minnozzi, costruito in legno ed attaccato alla casa dello stesso Stendhal ( sita nei pressi dell’intersezione tra Via Città di Fiume e Lungoporto Gramsci ), a differenza del successivo Traiano in muratura. Dal 1834 al 1850 la città ebbe due teatri. Quest'ultimo fu inaugurato nella primavera del 1844, in pieno clima risorgimentale ed operistico; dopo il 1870 fu adibito per proiezioni cinematografiche. Il sipario era a ghigliottina, dipinto ad olio e rappresentava il sacrificio di un toro che Traiano fece a Nettuno. Nell'arco dell'800 accolse spettacoli di varietà. Dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, il medesimo venne danneggiato e fu ricostruito grazie a cospicue donazioni da parte di Benedetto Blasi e Felice Guglielmi. Il 27 maggio del 1999 fu nuovamente aperto al pubblico ed attualmente è in attività.>> L'Arch. Enza Evangelista ha illustrato "Progetti di architettura e preesistenze: alcuni interventi pubblici in ambiti storici e archeologici": <<Sono lavori che partono dal tema della valorizzazione dei Beni storici. Ho effettuato studi sul porto di Civitavecchia, affascinata dalla particolarità dello schema ad anfiteatro, con i due bracci ed i fortini di avvistamento. Oggi è presente il Fortino del Lazzaretto, per il quale avevo progettato un Museo del Mare. Ho pensato ad una serie di oggetti che riemergono dal fondale marino ed ho immaginato un grande foyer, un acquario ed un percorso che giungeva fino al Museo stesso, inteso come luogo di racconto e comunicazione. Inoltre, ho lavorato a progetti di recupero dei magazzini romani nel Porto Storico, degli spazi della Chiesa Maris Stella, al camminamento pedonale di Corso Centocelle. Invito le Amministrazioni ad aver maggior cura degli interventi di recupero.>> L'Arch. Ester Fanali su "L'Arsenale Chigiano di Gian Lorenzo Bernini": <<Fu demolito senza giustificato motivo per costruirvi, successivamente, la palazzina della Capitaneria. La struttura voluta da Papa Alessandro VII fu edificata da Gian Lorenzo Bernini e da Carlo Fontana. Era a forma di ventaglio, ampia cinquanta metri e caratterizzata da sei arcate riunite a gruppi di due; un tempo l'acqua lambiva la parte centrale. Era un arsenale navale all'interno del quale maestri d'ascia costruivano e riparavano le imbarcazioni. Furono demolite due campate, a sinistra ed a destra, per dare spazio ai binari della ferrovia che arrivavano fin dentro al porto. Disegni originali sono al Castello di Windsor. Sembrerebbe che l'Autorità Portuale abbia espresso la volontà di ricostruirlo; ad oggi abbiamo i disegni ed ancora sono presenti le fondazioni dell'edificio.>> Di notevole interesse le due successive Tesi, degli Architetti Elisa Focone ed Alessandro Alessi riguardo il "Recupero dell'ex area industriale della Società Italcementi e la politica urbanistica espressa dalle azioni delle Amministrazioni Comunali": <<Mancano spazi pubblici di fruizione per i cittadini; c'è l'esigenza di restituire le aree dismesse mediante il riuso di alcuni edifici e che si creino spazi verdi, un Polo multifunzionale: una città della Cultura e del Turismo. C’è necessità di bonificare le aree e le parti vetuste, di riconvertire gli edifici più grandi in strutture turistico / alberghiere ( creando Cinema e Musei ) collegate con un sistema di navette bus, percorsi ciclabili, aree gioco e sport, zone verdi attrezzate, ognuna con tematiche differenti ed un Orto botanico.>> Alessi, dal suo canto, ha svolto una <<Indagine climatica dei venti e dell'umidità, delle zone di perenne ombra e soleggiate, funzionale a capire le successive modalità di progettazione. Presenti anche alcune analisi di Arpa Lazio, utili alla realizzazione dei servizi, sul problema dell'arsenico nell'acqua, sulla domanda di elettricità, sulla presenza dei poli energetici, eccetera. Civitavecchia è una delle città del Lazio ai minimi per quanto riguarda il verde pro-capite. Area verde a nord, mantenendo due ciminiere con pale eoliche; quella a sud, produttiva-commerciale con Museo, pub, pizzerie, multisala ( sono le proposte ). Attraverso il riuso di una struttura, la creazione di un Hotel, a livello istituzionale per manifestazioni e Congressi, che si affaccia su Via Terme di Traiano.>> L'Arch. Giulia Schietroma "Danni bellici e ricostruzione nei centri storici del Lazio": <<Mi sono soffermata su 14-15 centri della Regione. Per quanto riguarda Civitavecchia, furono danneggiate le seguenti aree: Corso Umberto, Via Trento, la Cattedrale, il Palazzo Foschi, il Teatro Traiano, l'ingresso di Via Trieste e molti altri siti ancora. Insieme all'Arch. Correnti abbiamo effettuato uno studio su foto storiche e sulla Relazione del Piano regolatore dell'epoca. Oltre il 74% degli edifici fu distrutto, molti potevano essere recuperati ma non è stato fatto. Piccinato fu lungimirante prendendo in considerazione la zona centrale con annesse arterie stradali, il settore porto-ferrovia, con l'intenzione di mantenere l'ossatura della città e salvaguardare i monumenti storici.>>


Servizio esclusivo e foto di Sara Fresi

 

 

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