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Espressamente richiesto un Centro Anti Violenza comprensorialeCIVITAVECCHIA - La violenza sulle donne è un tema attuale che in Italia non accenna a diminuire e si connota sempre più nella forma della violenza fisica; di seguito un intervento del “Coordinamento delle Associazioni di Volontariato Partecipanti” che promuove la cultura del volontariato specie tra le giovani generazioni e di cui fanno parte Adamo, Andos, Adiciv, Comunità Mondo Nuovo, Caritas Diocesana, Futuro e Movimento per la Vita: <<Nel 2012 sono state 124 le donne ferocemente uccise e quasi sempre l’assassino è stato il marito, il convivente o l’ex. La violenza fisica è sempre accompagnata da quella psicologica, da minacce e dalla violenza economica>>. Il Coordinamento fa sapere che tra i fattori determinanti di tali atti risulta essere <<la dipendenza economica, sia nell’espressione della violenza di genere attraverso forti restrizioni economiche e una totale gestione del denaro da parte del partner, sia nel rendere ancora più faticoso, se non impossibile a volte, l’allontanarsi, per la donna, dal contesto violento>>. Le domande che lo stesso si pone sono <<Come si fa ad ammazzare una ragazza per un litigio?>>. Perché una donna, adulta e libera, al primo spintone, o anche alle prime parole selvagge, non allontana da sé per sempre l’uomo che la sta minacciando?>> Purtroppo spesso accade che la donna <<gli resta invece accanto, preferisce ripetersi “non sta succedendo a me” e prepararsi il giorno dopo a dire ai figli, poi ai colleghi ed agli amici, che non è niente; che ha di nuovo sbattuto contro la porta>>. Inoltre portato alla luce un dato importante: <<il maltrattamento produce effetti devastanti e distruttivi che determinano l’impossibilità di ribellarsi>>. A fronte di ciò, il “Coordinamento” ha deciso di sottoscrivere e dar forza all’appello del Telefono Rosa in occasione dell’odierna “Giornata Internazionale della Donna” affinché <<l’Amministrazione Comunale intraprenda una politica a favore della tutela e del rispetto dei diritti delle donne>>. <<Riteniamo indispensabile aprire un Centro antiviolenza nel nostro Comprensorio, in grado di poter accogliere le donne in grave difficoltà. Il Consiglio d’Europa ne raccomanda uno ogni 10.000 persone e un Centro d’Emergenza ogni 50.000. In Italia dovrebbero esserci 5.700 posti letto; ce ne sono solo 500. Le richieste di tante donne restano senza risposta e tante altre sono a rischio di vita. Pensiamo tuttavia che bisogna attivare, accanto a politiche di assistenza, anche politiche di prevenzione della violenza familiare perché la verità è che qualcosa esplode nella coppia e brucia l’amore, lo capovolge, lo profana fino all’estremo>>. Infine: <<E’ urgente far uscire dall’isolamento le famiglie, supportarle nei compiti di cura e di educazione, facilitare la conciliazione tra compiti della famiglia e del lavoro>>. E’ su questo piano che il “Coordinamento” stesso intende collaborare con le Istituzioni, le Associazioni e i singoli cittadini per far sì che i diritti delle donne della nostra città siano sempre difesi e promossi.
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