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Verso Santiago; i ricordi ( 3 )

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Santiago De Compostela Cattedrale 1In cammino per un mese, osservando uno "stile di vita" da pellegrino

CIVITAVECCHIA - Se c'è una cosa che ognuno di noi conserva dopo un viaggio, anche inteso come evoluzione interiore, sono i ricordi. Siamo giunti alla terza ed ultima puntata del racconto dell'esperienza di pellegrinaggio di un nostro sostenitore che, partito con suo fratello, ha percorso circa 875 km per arrivare a Santiago de Compostela (nella foto, la Cattedrale ndr).

Ricordiamo che il giovane intervistato, prima di intraprendere quest'avventura si è allenato per aumentare la resistenza agli sforzi che la muscolatura avrebbe dovuto affrontare altresì per poter sostenere il peso del consistente bagaglio portato sulle spalle. Ciò, al fine di far fronte al meglio al viaggio. Durante quei 25 giorni di pellegrinaggio, nei quali ha fatto una media di circa 30 chilometri giornalieri, lo stesso ha incontrato numerose persone, spesso sole, provenienti da molte parti del mondo: Italiani, Spagnoli, Olandesi, Americani e molti altri ancora. Inoltre, si è recato in “auberge” e ristoranti aventi appositi Menù ricchi di proteine, detti appunto "del pellegrino", appositamente studiati per coloro che si apprestano a percorrere tale tracciato. Concludiamo dunque l’intervista con i "ricordi" suddetti, sperando di essere riusciti a trasmettere, tramite le parole di chi ha fatto il "Cammino di Santiago", quelle informazioni utili per tutti coloro che volessero a loro volta intraprendere detta avventura.


Quanto è costato questo viaggio?

<<Intorno ai 1.500 euro, biglietti aerei compresi.>>

Qual è un ricordo positivo che ti è rimasto impresso da questa esperienza?

<<Si cambia il modo di vedere le cose: abbiamo una vita frenetica, nella quale non abbiamo tempo nemmeno per notare piccole cose. Lì si cammina, quindi si deve per forza rallentare, al fine di osservare le tante cose che avvengono intorno, e questo permette anche di scambiare parole con le persone o dare un aiuto se serve. Nella frenesia quotidiana fare ciò è più difficile.>>

Oggi, trascorse alcune settimane dal tuo ritorno, la tua vita e il tuo modo di vedere le cose sono cambiati?

<<Si, mi viene più facile andare nei posti camminando; ciò significa partire prima.>>

C'è un messaggio che vuoi lanciare ai giovani, ma anche ai meno giovani, che vogliono intraprendere questo percorso?

<<La cosa difficile è partire; ma una volta deciso ed intrapreso il viaggio, il resto viene da sè.>>

Dopo questa prima esperienza, pensi che in futuro percorrerai nuovamente il Cammino in oggetto o altri tracciati della Via Francigena? Se sì, quale tratto vorresti fare?

<<Beh, un mese in questo “stile di vita” del pellegrino lascia il segno e facilmente ci si vuole immergere di nuovo in tale esperienza. I Cammini sono tanti, c’è solo da scegliere; oppure potrei rifare lo stesso, sostando in città che ho solo visto di passaggio nell’avventura poc’anzi trascorsa.>>

 

Intervista esclusiva di Sara Fresi

Foto gentilmente concessa

3. Fine

 

 

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