 Particolare evento con narrazione e maschere di commedia dell’arte
VITERBO - Anniversario della morte di Enrico di Cornovaglia, avvenuta circa otto secoli fa, nell’antica “Città dei Papi”, in quel tempo sede del conclave più lungo della storia della Chiesa Cristiana, che portò all'elezione di Gregorio X, dopo 1006 giorni di sede vacante. Correva l’anno 1271 (13 marzo n.d.r.) e l'assassinio di Enrico avveniva nella Chiesa di San Silvestro per mano dei suoi cugini Guido e Simone di Montfort, spinti dalla sete di vendetta. Era figlio di Riccardo di Cornovaglia, nipote di re Enrico III d'Inghilterra. Sostò nella fatale Viterbo tra le tappe del viaggio che lo conduceva dalla Sicilia in Guascogna. Durante la messa, che si stava officiando nella Chiesa del Gesù, venne sorpreso e colpito a morte dalle spade dei Montfort che riscattarono con il sangue la morte del padre e del fratello causata da Enrico III nella battaglia di Evesham (seconda guerra dei Baroni).
L'episodio venne riportato anche da Dante Alighieri nella Divina Commedia con una parafrasi per indicare Guido tra gli assassini collocati dal Sommo Poeta nel primo girone del VII cerchio infernale. Qui lo descrive immerso fino alle spalle nel sangue bollente del Flegetonte, in solitudine rispetto alle altre anime dannate, per la ripugnanza della sua crudeltà. Dante non fa cenno al suo nome, ma attraverso una perifrasi si riferisce al delitto impunito “Colui fosse in grembo a Dio / lo cor che ‘n su Tamisi ancor si cola” (Inferno canto XII versi 119-120). Tale evento sarà rievocato domenica 17 alle 17.30 nello stesso sacro edificio, dove avrà luogo “Lo Cor di Cornovaglia”, messa in scena dell'omicidio suddetto che, nell'Europa di allora, destò tanto orrore e scalpore. Il medesimo è organizzato da Tesori di Etruria (sede della Viterbo Sotterranea) in collaborazione con Ygramul - Gruppo di ricerca teatrale, le Associazioni Tusciae20 e La Tana degli Orchi, e la parrocchia di Santa Maria Nuova. “Lo Cor di Cornovaglia”, vede la regia di Vania Castelfranchi e la drammaturgia di Emanuele Rossi.
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