Una Festa in sobrietà

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Tarquinia-Festa della Repubblica 2013-Il corteo-1Nel corso della commemorazione, molti i riferimenti all’attualità

TARQUINIA - Celebrato la Festa della Repubblica. Sobria e con un programma diverso dal consueto, per permettere lo svolgimento dell’Infiorata del Corpus Domini, la commemorazione ha visto la deposizione di una corona d’alloro al busto di Domenico Emanuelli e l’inaugurazione, presso l’ex Sala Capitolare degli Agostiniani, alla Barriera San Giusto,

della Mostra intitolata “I Presidenti della Repubblica: le Istituzioni ed i cittadini, l’Italia e l’Europa”. A seguire il corteo, accompagnato dal Corpo Bandistico “Giacomo Setaccioli”, ha percorso Piazza Cavour e via Umberto I per arrivare a Piazzale Luigi Dasti, dove si è svolta la commemorazione con la deposizione di un’altra corona al Monumento ai Caduti, il discorso del Sindaco Mauro Mazzola e l’esecuzione dell’Inno di Mameli. Presenti le Autorità civili, militari e religiose, le Associazioni combattentistiche d’arma, le Organizzazioni sindacali e le Associazioni di volontariato. <<Il Referendum del 1946 chiuse un periodo storico tra i più neri del nostro Paese. - ha affermato lo stesso Primo Cittadino - Il fanatismo, l’odio e la violenza della dittatura nazifascista ridussero alle macerie fisiche e morali l’Italia. La Repubblica non fu soltanto un cambiamento di forma di governo ma rappresentò qualcosa di più profondo e di più sostanziale: il rinnovamento sociale e morale di un popolo>>. Molti i riferimenti all’attualità: dalla violenza sulle donne definita <<tra le peggiori vergogne della società ed un attacco continuo al sistema di valori su cui si fonda>> ed alla crisi economica che va affrontata guardando ai giovani <<attraverso la promozione di una migliore educazione e formazione e gli investimenti nella Ricerca scientifica e tecnologica>> ed <<ai tantissimi cittadini di oltre 40 anni che, per la crisi, si sono ritrovati disoccupati>>. Infine, un apprezzamento alla linea di sobrietà scelta dal Quirinale per la Festa in oggetto ed all’iniziativa del Governo di tagliare i costi della Politica. <<Atti che non devono rimanere isolati ma aprire la via ad un cambiamento più generale, senza demagogia e populismo.- ha concluso - L’astensionismo alle Elezioni Amministrative ha evidenziato la profonda delusione e la disillusione dei cittadini. Ed un popolo senza speranza è un popolo senza futuro>>. 

 

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