banner
banner

Developed in conjunction with Ext-Joom.com

tarquinia

Traduttore

Non solo Spread

Newsletter

Contatore

Visite agli articoli
14247629

"Civita Aperta"

PDF Stampa Email

Affascinante percorso alla scoperta dell'antica città etrusca

TARQUINIA - "Civita Aperta, un percorso affascinante alla scoperta dell'antica città etrusca." In concomitanza con le Giornate Europee del Patrimonio 2017, ieri mattina si è svolta la 3^ edizione a cura

dell'Università degli Studi di Milano e promossa da vari Enti, quali il Comune, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l'Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l'Etruria meridionale, la locale Università Agraria e le Associazioni "Amici delle Tombe Dipinte di Tarquinia", "Archeologicamente", "Fontana Antica", "Società Tarquiniese di Arte e Storia" e "Studio Architetto Designer's." Punto di incontro il parcheggio della Civita, dove i visitatori sono stati accolti e guidati dagli studenti del locale Istituto di Istruzione Superiore "Vincenzo Cardarelli" e da quelli del Liceo Classico "Giovanni Prati" di Trento per un progetto di alternanza scuola-lavoro. Il percorso era composto da quattro scavi: il complesso monumentale e l'Ara della Regina (scavi dell'Università degli Studi di Milano), la Porta Romanelli (scavata negli anni '30 da Romanelli) e la Domus del Mitreo (scavi diretti dal Prof. Attilio Mastrocinque - Università degli Studi di Verona). Al complesso monumentale siamo stati informati della storia relativa alla realizzazione della prima rappresentazione cartografica realizzata nel '500 dal Antonio da Sangallo, fino ad arrivare ai moderni rilevamenti fotografici ed altri, con l'uso di nuove tecnologie. Fino al 2008 quando l'Università di Milano vinse un progetto nazionale, ricevendo un finanziamento di circa 20.000 euro, e chiese ausilio al Politecnico che utilizzò il Lidar (light detection and raging), un radar ottico in grado di individuare un bersaglio e determinarne la distanza per mezzo di un raggio di luce. Quindi fu possibile zoomare le foto da distanze incredibili. Ci sono voluti circa tre anni di elaborazione dei dati che hanno portato alla realizzazione della Carta archeologica delle mura (2014). L'obiettivo annunciato è quello di costruire la Carta dell'area. La Prof.ssa Giovanna Bagnasco Gianni (Etruscologa - Università degli Studi di Milano) ha dichiarato: <<Sono 35 anni che l'Università lavora in questo sito e da 10 anni abbiamo coinvolto anche il Politecnico di Milano. E' l'unico cantiere in Italia dove lavorano archeologi ed architetti; nello spirito della collaborazione interdisciplinare ci sono anche antropologi, archeozoologi ed altri. Abbiamo ricevuto una richiesta da parte dell'Università di Oxford per far venire i loro studenti in questo sito. Abbiamo indagato gli strati e datato i frammenti interni. Durante gli scavi abbiamo trovato una dolina, inghiottimento nella roccia, che nel mondo antico era considerata dalle genti un mezzo di comunicazione con il mondo sotterraneo. Abbiamo rivenuto frammenti di ossa, corna di cervo, strutture deperibili probabilmente usate per tetti e coperture ed altro risalenti al X e IX sec. a.C., inizio Età del Ferro. Questo complesso monumentale, nel Periodo Villanoviano, era un punto di aggregazione. Un altro indicatore sono i resti di un bambino affetto da encefalopatia: all'epoca questi fenomeni erano considerati un dono per entrare in contatto con le divinità. Si è pensato di collegare questa sacralità con il ricordo di Tagete a cui Tarquinia è legata. La storia del bambino nato vecchio, sorto da un solco della terra per insegnare agli Etruschi l'arte divinatoria. Inoltre, è presente un'ara dove si facevano sacrifici ed il sangue sgorgava nel canale sottostante. Ci sono stati contatti con il mondo anatolico e greco. Di interesse il ritrovamento di tre bronzi: una tromba, un liuto avente una funzione sacra e religiosa ed uno scudo che rappresentava il potere istituzionale e sacro. Modelli simili sono stati trovati nell'area della Scandinavia meridionale, tuttora in fase di studio. Tarquinia era un centro di contatti con varie genti.>> In questa postazione si è svolto un interessante momento di archeomusicologia offerto da Carlo Brignola che, a proprie spese, ha realizzato un liuto. Seppur defunzionalizzato e senza il bocchino, lo ha utilizzato per far comprendere ai presenti come poteva essere il suono dello strumento. Al santuario dell'Ara della Regina (scavi condotti dall'Università degli Studi di Milano), considerato fino ad oggi il più grande tempio degli Etruschi, siamo stati accolti dalla Dott.ssa Orrù (Presidente Associazione Archeologicamente Onlus) che ha ripercorso le tre fasi di costruzione della struttura avente superficie di circa 34 metri per 77 metri, ha citato i magazzini dove sono stati conservati vari ex voto. Inoltre, la stessa ha menzionato l'area più antica dedicata al precedente culto di Tagete che, in una fase successiva, è stata inclusa nel Santuario. In questa postazione era presente Massimo Legni (Studio Architetto Designer's) che ha proposto la possibilità di vedere i modelli in 3D del tempio e le relative fasi di costruzione in realtà aumentata, mediante l'uso di tecnologie. Per consultare questi lavori è possibile recarsi sul portale "Sketchfab" nella pagina "Civita Aperta": https://sketchfab.com/search?q=civitaperta

Servizio esclusivo e foto di Sara Fresi - Riproduzione riservata

 

 

Questo sito utilizza cookie per le sue funzionalità; scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie LEGGI INFORMATIVA PRIVACY.

Accetto i cookie da questo sito.

EU Cookie Directive Module Information