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Lo scavo della Domus del Mitreo

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Protagonista della quarta giornata di Incontri d'Autunno

TARQUINIA - "Lo scavo della Domus del Mitreo" protagonista della quarta giornata di "Incontri d'Autunno." Domenica pomeriggio, nella pittoresca Sala degli Affreschi del Palazzo Comunale, si è svolta la Conferenza a cura del Direttore dello scavo Prof. Attilio Mastrocinque (Università degli Studi di Verona).

Ha introdotto l'evento l'Assessora alla Cultura Martina Tosoni che ha dichiarato: <<Siamo qui con il Professore che illustrerà i risultati dello scavo. Questo appuntamento rientra nel ciclo degli "Incontri d'Autunno" organizzati dall'Amministrazione Comunale.>> Il Prof. Mastrocinque, con l'ausilio di slide, ha argomentato i risultati della seconda campagna di scavi: <<Il luogo è dove abbiamo ritrovato la statua di Mitra. Dagli scavi fino ad oggi eseguiti sta emergendo un insediamento con pozzi, stanze ed attività produttive. L'area ha una superficie di alcune centinaia di metri quadrati. Il Mitreo ancora non l'abbiamo ritrovato ma, oltre alla statua, l'attenzione è andata a vari elementi, tra cui la pavimentazione ed un pilastro frammentato a base triangolare, non comunissimo. Con l'ausilio delle tecnologie abbiamo ricostruito una successione temporale; un lavoro non semplice data la vastità dell'area di studio. La parte più antica è un battuto arcaico e risulta essere il pavimento più antico. La seconda fase costruttiva  (II sec. a.C.) è caratterizzata da muri e terrazzamenti, la romanizzazione dell'area ed il doppio collassamento del pozzo. Nella terza fase temporale il livello del calpestio era più alto e la pavimentazione in malta presentava motivi geometrici. Nella quarta (fine II sec. a.C.) il pavimento era caratterizzato da malta e inserti di pietre e marmo; è dello stesso periodo anche l'impluvium in marmo. Intorno alla cisterna è possibile vedere alcuni canaletti che portavano l'acqua alla stessa. Nella fase augustea l'impluvium era una fontana (III sec a.C.), al cui interno abbiamo ritrovato una grande conchiglia decorativa. L'impluvium era dotata di tre lesene esterne che probabilmente sostenevano statue o elementi decorativi, non colonne oppure oggetti pesanti. Nella quinta fase era stato realizzato un muretto in malta e la pavimentazione in opus figlinum era stata decorata con fiori e cerchi ed inserti in pietra bianca al centro. Nelle adiacenze abbiamo trovato un'altra pavimentazione fatta a scaglie, avente al centro un quadratino in pietra bianca. Nella sesta fase (II sec. d.C.), si verificò il collasso del pozzo e la creazione di un muro in macco ed opus signinum (antica tecnica costruttiva utilizzata dai romani per proteggere pareti e pavimentazioni dall'umidità, ndr). Nella settima fase è stato realizzato un pavimento che va a coesistere con il mosaico. Nell'ottava (III sec. d.C.) si è verificato il collasso di edifici; abbiamo trovato la stesura di uno strato argilloso su molti settori dell'insediamento; inoltre, la fontana è stata defunzionalizzata e riempita. Nell'ultima fase abbiamo osservato parti di pavimentazione creati da tegole. In un'area adiacente abbiamo trovato scorie di materiale ferroso, questo ci ha portato a riflettere circa la presenza di attività metallurgiche. In base agli studi fino ad ora conseguiti non è semplice fornire una precisa datazione dell'edificio. Abbiamo ritrovato alcuni elementi architettonici, parti in marmo con inserti in pietra colorata, un secchio di rame nel pozzo utilizzato per attingere l'acqua, una brocca con un forellino, alcune monete in pessimo stato di conservazione ed altro ancora. Ringrazio l'équipe di Dottori, ricercatori e studenti che, con grande motivazione, hanno collaborato a questo scavo.>> L'Assessora Tosoni ha ricordato i prossimi appuntamenti: venerdì 22, alle 18.00, di nuovo nella Sala degli Affreschi, il Dott. Nicola Luciani argomenterà "Il destino degli antichi Dèi dopo la fine del mondo antico"; sabato 23 e domenica 24, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, appuntamento alle 09.00 al parcheggio della Civita per l'apertura straordinaria di tombe solitamente chiuse al pubblico.

Servizio esclusivo e foto di Sara Fresi - Riproduzione riservata

 

 

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