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Comicità e grottesco si fondono in “Quattro buffe storie”CIVITAVECCHIA - Pirandello e Cechov in "Quattro buffe storie". E' andata in scena ieri sera, al Teatro Traiano, la prima delle tre serate (stasera alle 21.00 e domani alle 17.00) dello spettacolo che ha visto la regia di Glauco Mari. Comicità e grottesco si sono fusi in un genere rapportabile, a tratti, al "Teatro dell'Assurdo". In "Cecè" vediamo un uomo che vive di espedienti, rappresentante di una società frivola e corrotta; ne "La Patente" torna il riso amaro pirandelliano nelle gesta e nelle scelte del protagonista Chiàrchiaro che, assecondando i pregiudizi e l'ignoranza della società stessa, finisce per indossare una maschera che altri gli hanno assegnato. Le altre due storie si ispirano al repertorio dell’altro, suddetto autore: "Una domanda di matrimonio", con un susseguirsi di incomprensioni iniziali che si protraggono a lungo fino al malore dell'innamorato ed il monologo finale "Fà male il tabacco" dove il fumo è la condizione in cui vive il protagonista ed in fumo sono le aspettative di un futuro migliore. Servizio e foto di Sara Fresi |
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