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Duro contrasto ai "fisheries crimes"

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Stoppata dai Finanzieri di Civitavecchia l'ennesima razzia di ricci di mare

SANTA MARINELLA - Inferto dalle Fiamme Gialle della Stazione Navale di Civitavecchia l’ennesimo duro colpo ai professionisti del bracconaggio ittico. Nella notte tra sabato e domenica le stesse, sul litorale di Santa Marinella,

hanno infatti sottoposto a sequestro ben 6.000 esemplari di ricci di mare, illecitamente pescati da due pescatori di frodo originari della provincia di Barletta-Andria-Trani. <<Il blitz dei Finanzieri è scattato intorno alle 02.00, nel corso di un mirato monitoraggio costiero notturno predisposto dal Reparto Operativo Aeronavale su tutto il litorale laziale, nell’intensificazione dei controlli di Polizia economico-finanziaria attuati nel settore del contrasto ai traffici illeciti via mare e della pesca di frodo. Dopo un accurato appostamento dei Militari di pattuglia in un tratto di costa, peraltro già precedentemente interessato a tali fenomeni di illegalità, questi ultimi hanno individuato, dapprima, l’autovettura di appoggio dei due, che, approfittando delle perfette condizioni meteo, si erano immersi a fare razzia del prezioso echinoderma, e soltanto dopo una paziente e prolungata attesa, li hanno colti di sorpresa nel momento in cui, riemersi, guadagnavano la riva e, furtivamente, caricavano a bordo dell’autovettura tutto il prodotto ittico illecitamente pescato. È scattato quindi il sequestro de seimila esemplari (pari a circa 300 kg), contenuti in 4 ceste, e di tutta l’attrezzatura da pesca utilizzata, con la contestuale irrogazione di sanzioni amministrative per complessivi 4.000 euro. Tutti i ricci di mare sequestrati sono stati immediatamente rigettati in mare dai Finanzieri allo scopo di garantire il ripopolamento dei fondali e di ristabilire l’equilibrio dell’ecosistema marino, compromesso dalle irresponsabili condotte dei pescatori di frodo. I ricci di mare, appartenenti alla famiglia degli echinodermi, fungono a tutti gli effetti da “biorimediatori naturali” poiché la loro normale azione di “filtraggio”dell’acqua di mare, restituisce dei benefici all’ecosistema marino, fornendo alle popolazioni rivierasche un servizio eco-friendly, ragion per cui la loro pesca è contingentata (1.000 esemplari al giorno per i pescatori professionali e solo 50 per gli sportivi) e addirittura sospesa, ogni anno, nel mese di maggio. La continua domanda del mercato fa sì che, accanto ai pescatori professionali autorizzati, vi sia un vero e proprio esercito di abusivi che, attirati dagli importanti guadagni (circa 1 euro per ciascun esemplare di riccio di mare), incuranti delle conseguenze ambientali delle loro condotte, attuano una vera e propria razzia incontrollata dei fondali, che ne sta progressivamente causando la desertificazione>>

Foto gentilmente concessa

 

 

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