Chiesa di S.Fermina a Porto Clementino

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In questo articolo di Storia descrivo alcuni aspetti della "Chiesa di Santa Fermina a Porto Clementino." Informazioni, quelle riportate, che ho ricavato da ricerche mediante le quali ho trovato documenti d'archivio che descrivono diversi fatti relativi a questo

edificicio di culto. Recentemente mi sono confrontata su tale argomento con il Prof. Carlo De Paolis, Storico locale e Presidente Onorario del locale Comitato Permanente Festeggiamenti di Santa Fermina, che mi ha indicato la lettura di un suo articolo dal titolo Santa Fermina e la sua "grotta" al "Forte Michelangelo" (1), pubblicato nel Bollettino n°7 "La Fortezza" della Società Storica Civitavecchiese. De Paolis, in un ampio quanto interessante articolo, narra alcune vicende relative alla storia della nostra Patrona e del suo Martirio, dei rapporti tra la Santa ed Amelia e, tra i vari preziosi argomenti, cita appunto l'esistenza di una Chiesa intitolata alla suddetta nei pressi di Porto Clementino. L'autore stesso menziona questa struttura religiosa, informando i lettori che venne costruita al tempo di Papa Clemente XII (1730-1740), restaurata nel XIX secolo ed ancora officiata nel 1883. Dopo questa data non si hanno notizie canoniche in merito. Per quale motivo una Chiesa, nella vicina Corneto (oggi Tarquinia, ndr), fu intitolata alla nostra Patrona? Probabilmente il motivo è da ritrovarsi nella "nuova situazione istituzionale determinata da Innocenzo XII, con la bolla In supremo militantis del 10 novembre 1693, che aveva elevato la città di Civitavecchia a capoluogo sovracomunale con un ambito territoriale di competenza comprendente anche il territorio di Tarquinia." Il Professore, sempre nel suo articolo, avanza anche la possibilità da parte della "Chiesa locale di Tarquinia di riallacciare una venerazione dimenticata, che emergeva inaspettatamente con il ritrovamento, avvenuto casualmente nel 1711 sotto i resti dell'antica cattedrale di San Nicola o San Niccolò, di un'urna nel cui interno vi era una reliquia ed una epigrafe marmorea dove era scritto S.Firma."

Nelle ricerche effettuate, ho tentato di approfondire l'argomento ed ho trovato ulteriori informazioni che metto a disposizione dei lettori. Inoltre, allego al presente articolo parte della Carta Igm F° 142 I SO, in scala 1:22.200.

Attualmente l'edificio non è più visibile. Venne costruito sotto il detto Pontificato di Clemente XII per i pescatori che risiedevano presso il Porto Clementino e per coloro che lavoravano nelle Saline. L'Edificio religioso era costituito da un unico ambiente a pianta rettangolare, illuminato da quattro finestre, aperte sulle pareti laterali, e avente un solo altare, aveva sulla facciata un piccolo campanile, sovrastante l'ingresso (2).
Nel 1768 risulta già in abbandono e priva di un parroco che vi risieda stabilmente. Le sue precarie condizioni sono esaminate in una lettera, scritta il 6 gennaio di quell'anno da Monsig. Filippo Prada all'amministrazione camerale: (3)
<<Il tetto della Chiesola di ragione della Reverenda Camera Apostolica, posta sulla spiaggia di Corneto con altri acconcioni da farsi, per esser esposta alli Lebecci, et altre intemperie, che seco porta l'Inverno, sembrami di non dovervi porre le mani sino a Primavera, per non gettare inutilmente denaro. Onde ho spedito soltanto colagiù a riparare in modo di provisione, acciò non piova dentro la Chiesa… Essendo andato il Sig. Gregorio Piergentili nella piccola Chiesa rurale esistente sulla spiaggia di Corneto per consegnare a quel Cappellano, che vi celebra la Messa le necessarie Suppellettili Sagre, trovò, ed ha riferito, che il tetto della medesima è quasi intieramente sconvolto e scoperto, dubitando che se non vi si pone pronto riparo possi patire la volta, come ancora intieramente una vetrata è rimasta fracassata, e mancando ancora la Porta di detta Chiesa di serratura e chiave, credette per non farla restare aperta farvi porre la detta serratura e chiave…>>
Alcuni lavori di restauro vennero eseguiti nel 1773 dalla Reverenda Camera Apostolica; nel 1784 il campanile venne spostato in prossimità dell'abside, per evitare che il suono delle campane poteva disturbare le funzioni, e nel 1796 sostituito completamente. Venne saccheggiata dalle truppe napoleoniche e nuovamente abbandonata (4).
Nella lettera di Serafino Ronca datata 7 aprile 1800 è scritto: <<Ritrovasi in questa spiaggia di mare, e precisamente vicino alla Fossa, denominata il Porto Clementino, una piccola Chiesa, dove per comodo de' Pescatori e de' soldati addetti alla custodia della Torre è stato sempre solito in passato di farsi celebrare la Messa in tutte le Feste dell'anno. Un tal peso era addossato all'Affittuario delle Dogane: ma doppio l'invasione de' Francesi è stato sempre trascurato.>> In un'altra lettera, risalente al 1801, si legge che il convento cornetano di S. Francesco dei Frati Minori Osservanti fu investito dell'obbligo di <<mandare uno de' suoi Religiosi a Celebrare nei giorni Festivi la S. Messa alla Torre della Marina per comodo e comun bene dei soldati, dei marinai, e dei coltivatori di quella Tenuta, malgrado il lunghissimo viaggio, e strada impraticabile per cagion del fango, e fossi, facendo portare dal Convento tutti gl'utensili e paramenti sagri, giacché in tempo d'assedio>> dei Francesi <<furono derubbati quelli spettanti alla propria Cappella.>>
La chiesa fu ripristinata nel 1814, essendo trascorsi quasi 11 anni dal momento delle prime richieste (5). Nel 1818 è registrata nella forma <<Chiesa sotto il titolo di Santa Firmina>>, della Comunità di Corneto, o semplicemente Chiesa, inserita nell'insieme delle strutture del Porto Clementino. Le reliquie di S. Bernardino da Siena, conservate sotto l'altare, furono traslate nel 1870 nella cattedrale di Corneto per evitarne la profanazione. Infine, al 1883 risalgono le ultime notizie sulla chiesa, mantenuta a spese dell'Erario del Comune di Corneto.

Fonti Bibliografiche:

(1) De Paolis, C. (2009), Santa Fermina e la sua "grotta" al "Forte Michelangelo" inserito nel Bollettino n°7 La Fortezza, Società Storica Civitavecchiese, pag. 150.
(2) AA.VV. (1999), Leopoli - Cencelle. La toponomastica della Bassa Valle del Mignone, Fratelli Palombi Editore, pagg. 187 - 188.
(3) Asr, Camerale III, busta n°972, Corneto, fasc. s. n°, lettera datata Viterbo, 6 gennaio 1768.
(4) Asr, Camerale III, busta n°971, Mole sul Mignone, fasc. s. n°, lettera di Serafino Ronca, datata 7 aprile 1800.
(5) Asr, Camerale III, busta n°972, Corneto, fasc. s. n°, Posizione relativa alle Suppellettili ed al Cappellano della Chiesa di S. Firmina alla Spiaggia di Corneto.

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