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Milizia militare ed intercessioni papali

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Storicamente-Papa Gregorio I detto Gregorio MagnoA Centocelle era stanziata la guarnigione militare; un “numerus”: milizia stabilita in un luogo per garantirne la sicurezza e l’ordine pubblico. Essa prendeva il nome degli abitanti della località dove era stanziata, in questo caso si trattava del “numero centocellense”. A comando vi era un Tribuno; Ufficiale che nella gerarchia militare era subordinato al Duca, il quale risiedeva nelle città più importanti come la vicina Roma. In altre località minori, era il Tribuno stesso ad esercitare il comando della milizia. Numerose sono le epistole ed i carteggi, anche con i Pontefici, che attestano quanto detto. Le lettere sono indirizzate ai Vescovi, come Lorenzo di Centocelle

che, tra il 558 ed il 560, ebbe una corrispondenza con Papa Pelagio I. Ciò, riferendo che i soldati affermavano di aver ricevuto un rescritto, dall’Imperatore in persona, che dava loro la possibilità di avere assistenza religiosa da un prete, un diacono ed un suddiacono. Il Papa esortò il Vescovo Lorenzo ad esaminare le tre figure incaricate per il sostegno spirituale. Alla fine del VI secolo il Vescovo Domenico, nome che compare fra i sottoscrittori degli Atti dei Concili Romani del 595 e del 601, inviò un’epistola al benedettino Papa Gregorio I detto Papa Gregorio Magno, per raccomandargli Luminosa, vedova del Tribuno Zemarco. Quest’ultimo aveva anche una responsabilità di natura civile che, all’interno della lettera papale, veniva definita “comitiva”, relativa all’amministrazione delle imposte o delle pubbliche finanze. Dopo la morte del medesimo Zemarco, fu concesso a Teodoro Palatino, responsabile dell’amministrazione finanziaria imperiale, di portare a chiusura l’azienda e la vedova, contraria a tale decisione, chiese protezione al Vescovo di Roma. A fronte di questa situazione, il Pontefice inviò a sua volta una lettera al Vescovo Centocellense, affinché la donna fosse messa in grado di portare avanti gli affari dell’azienda.

 

Alcune informazioni sono state tratte dall’opera di Carlo Calisse “Storia di Civitavecchia”, Vol. I, Atesa Editrice, Bologna 1983, Cap.V, pp.48-51, Parte I.

Foto: fonte http://www.classicaonline.com/storia/07-04-06.html  

 

 

 

 

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