I ritorni dei Saraceni

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Storicamente-Dipinto Saraceno-1Alcuni ricercatori suppongono che i Saraceni misero a ferro e fuoco Centocelle per vendetta. La causa di questa violenta ondata che si scatenò sulla cittadina marittima non trova radici nella sconfitta subita dagli “infedeli” presso le isole Baleari ( anno 813 ), ma piuttosto nella “spedizione fatta sul territorio africano dal Conte Bonifacio di Toscana nell’anno 828.” Alcune dichiarazioni riferite da cronisti dell’epoca, vicini ai fatti, sono contrarie a quanto sopra avanzato, ma alcuni dubbi restano. A fronte di questo, può meravigliare il lettore la notizia che Papa Leone IV diede all’Imperatore Carlomagno ( novembre dell’813 )

in merito ad un “armata di Infedeli” diretta verso la Sardegna era stata “dispersa in mare grazie all’intervento della Provvidenza” ( citazione, ndr ). Qui non si fa cenno alcuno al detto assalto Saraceno, avvenuto poco tempo prima ma sempre nel medesimo anno. Vi sono testimonianze giunte a noi riguardo il pesante attacco dell’828, al tempo del Pontificato di Gregorio IV ed altri ancora che testimoniano le ripetute devastazioni subìte. Nonostante ciò vi è un dato che sembra far convergere l’opinione di molti ricercatori: la mancata presenza stabile degli invasori sul nostro territorio. I temibili Saraceni non posero una loro colonia e neanche un presidio stabile qui a Centocelle. Erano soliti ritornare ripetutamente devastando a più riprese questo luogo, saccheggiando ripetutamente e provocando violenze di vario genere sulla popolazione. I superstiti paragonavano i medesimi ad “immense invasioni di cavallette, che spinte dai venti e dalle onde si gettavano, ad ogni tempesta, contro la terra, distruggitrici ed irreparabili”.

 

Alcune informazioni sono state tratte dall’opera di Carlo Calisse “Storia di Civitavecchia”, Vol. I, Atesa Editrice, Bologna 1983, Cap.VI, pp.63-64 , Parte I

Foto: fonte http://www.italipes.com/schedadidattica20.htm 

 

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