La "Rocca Nuova" della Città

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Itinerari-Forte Michelangelo-1In questa prima uscita della Rubrica “Itinerari” affronteremo come argomento il Forte Michelangelo, considerato tra i monumenti principali della nostra Città. Un viaggio alla scoperta delle sue antiche vestigia attraverso una descrizione a cura di Giovanni Currelli che ne traccia, con sintesi ma estrema precisione, i tratti salienti. Il passo in oggetto è tratto dalla pubblicazione “Immagini di Civitavecchia. 14 maggio 1993 -

Recupero delle Memorie Storiche” a cura dell’Associazione Archeologica Centumcellae (pag.81). Tale volume fu realizzato in occasione dei 50 anni dall’inizio delle azioni belliche anglo-americane che colpirono duramente Civitavecchia nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Il bilancio finale fu una vera e propria tragedia: lutti, distruzioni, dispersione di individui ed interi gruppi famigliari. Fu così gravemente lacerato un fitto tessuto di tradizioni, modi di vita, atteggiamenti comuni e di pensiero affermatisi nei secoli e nei quali ci si riconosceva. “Questo libro vuole rendere un doveroso omaggio a una città martire ed è dedicato alle vittime civili e militari dei tragici bombardamenti aerei del 1943” e per noi, tale estesa citazione, vuole essere un riconoscimento da poter dedicare all’Associazione suddetta, costituita nel novembre del 1911, per iniziativa di 40 giovani civitavecchiesi che avevano già una notevole conoscenza dell’importanza delle testimonianze archeologiche ubicate nel nostro prezioso territorio. Tornando nello specifico: “La Rocca Nuova di Civitavecchia (Fortezza Michelangelo) viene iniziata nel segno di Giulio II papa: precisamente il 14 dicembre 1508 alla presenza del pontefice si posò la prima pietra; le ultime, i conci del parapetto del maschio, le fermerà il muratore Evangelista Valtravaglia nel 1555. Il finanziamento dell’impresa era assicurato, almeno agli inizi, dagli introiti che la Camera Apostolica, ricavava dalla città di Viterbo; il progettista, Bramante da Urbino, seguirà e dirigerà i lavori fino al 1514, anno della sua morte. Continuerà la costruzione Antonio da Sangallo, aiutato da altri architetti (Giovanni Mangone, Giulio Merisi, Aristotile da Sangallo). La fortezza è grande, una delle maggiori del suo tempo; di forma rettangolare, i lati maggiori di 100 mt, i minori di 82, possiede agli angoli quattro torri rotonde di 21mt di diametro. Il maschio, ottagonale, è alto 23mt con uno spigolo di 12mt, mentre le cortine si elevano per 12mt e le torri per 16. Lo spessore delle strutture varia dai 7mt per il maschio ai 7.60 per le mura che danno sulla città, fino ai 6mt per la parte a mare. Ai Torrioni sono rimasti questi nomi: quello di N.E. S.Giovanni; quello di S.E. S.Sebastiano; quello di S.O. S.Ferma; quello di N.O. S.Colombano

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