Aia, "La Galletta faccia uno scatto d'orgoglio"

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Marzia Marzoli-Alessandro Manuedda-1No coke: <<Diceva di essere il nostro Assessore. Non è giusto quanto accaduto a Roma>>

CIVITAVECCHIA - <<Roberta Galletta diceva di essere il “nostro” Assessore. Faccia dunque uno scatto d’orgoglio perché non è giusto quanto accaduto a Roma; come non è giusto che le conseguenze si spalmino anche sul tutto il nostro territorio, peraltro a fronte di compensazioni che non sono riusciti neanche a chiamare ambientali>>. Iniziamo dalla fine (confidando che non sia prossima anche la nostra),

dalle parole della tarquiniese Marzia Marzoli (nella foto) per descrivere la cifra della “Conferenza stampa/verità” tenuta oggi pomeriggio da Movimento No coke Alto Lazio, Forum Ambientalista, Medici per l’Ambiente e la Salute e Coordinamento ambientalista per ribattere a quanto dichiarato dal Primo cittadino, Pietro Tidei (e non solo) a margine della Conferenza dei Servizi per il rinnovo dell’Aia di Tvn del 12 marzo scorso. <<Parlare di vittoria storica - hanno congiuntamente dichiarato - significa o avere una profonda ignoranza di quanto contenuto nei documenti e di quanto richiesto da Enel durante il procedimento, o mentire sapendo di farlo. Dall’analisi del Verbale dei relativi allegati, si evince infatti che l’Autorizzazione sarà rilasciata senza che le migliori tecnologie disponibili siano totalmente applicate; in deroga al Piano regionale di risanamento della qualità dell’aria; senza alcuno dei provvedimenti previsti dal recepimento della Direttiva Seveso II relativa agli stabilimenti suscettibili di rischio incidenti rilevanti, ed infine stravolgendo quanto previsto dal Decreto Map 55/02/2003 autorizzativo alla costruzione e all’esercizio della Centrale. Nulla di quanto richiesto dalle Associazioni e dai cittadini, che a tal fine avevano sottoscritto in oltre 2000 un’apposita petizione, chiedendo che il Sindaco stesso apponesse prescrizioni più stringenti>>. Presrizioni quali: <<Limiti emissivi di 50 mg/Nm3 per il monossido di carbonio, risultato ottenibile appunto applicando le migliori tecnologie disponibili individuate dall’Ue; l’utilizzo di carbone con contenuto di zolfo inferiore allo 0,3% come previsto dal Piano suddetto; il mantenimento della capacità produttiva e del consumo di materie prime come dichiarati nel 2003 in sede di prima Autorizzazione, in sintesi: un massimo di 6.000 ore all’anno di funzionamento a pieno regime e 3.600.000 tonnellate>>. <<Tutte richieste - hanno rimarcato gli Ambientalisti - contenute nelle Osservazioni che abbiamo depositato agli atti e ripetuto nonchè motivato nell’apposita audizione. Al contrario, sono state accolte tutte le pretese di Enel e la Centrale, solo per citare alcuni dati, potrà funzionare al massimo carico per 7.500 ore annue (312 giorni invece che 250), bruciarne 4.500.000 tonnellate (quindi 900.000 in più), utilizzare carbone con percentuale di zolfo fino ad oltre tre volte superiore a quella consentita, emettere una quantità massima di 120 mg/Nm3 di monossido (ben più del doppio della quantità attesa), mantenendo invariato il limite annuo consentito di emissioni di anidride solforosa (2.100 tonnellate) e ossidi di azoto (3.450 tonnellate). Il Sindaco, svilendo il potere/dovere conferitogli dal Regio Decreto n°1265 del 27 luglio 1934, ha prescritto unicamente l’abbassamento della quota massima di emissioni delle polveri, portandola a 160 tonnellate/anno, proponendo una riduzione, peraltro l’unica sulla quale l’Enel si era dichiarata disponibile a trattare, di carattere più che altro scenografico, se solo si considera che l’intero impianto a pieno regime nel 2011 ha prodotto, sempre secondo i dati rilevati dalla stessa Enel ed approvati dalle Autorità competenti, un totale di 55 tonnellate, ovvero - hanno aggiunto con amara ironia - circa un terzo del limite che il Primo cittadino di Civitavecchia ha “imposto”, con “severità” memorabile. Per quanto riguarda la fissazione del 2034 come data di chiusura (anche qui nel pieno rispetto delle indicazioni di Enel sul ciclo di vita della Centrale stessa), crediamo che qualsiasi persona mediamente dotata di buon senso non possa che considerarla, più che una prescrizione, una profezia da cartomante. Riteniamo veramente grave, seppur non ci stupisce, che lo stesso Tidei, ma anche gli altri Enti rappresentati, abbiano perso un’importante occasione per ridurre il carico inquinante sul nostro territorio che già cosi pesantemente sta pagando gli effetti degli oltre 50 anni di servitù energetica; ma ancor più grave che si spacci come vittoria storica l’accettazione passiva della maggior parte delle richieste della Spa in oggetto. Accettazione che, ne siamo certi, faciliterà le trattative sulle compensazioni economiche che il Comune sta conducendo con l’Ente elettrico e che passano, ancora una volta, sulla pelle e la salute della popolazione locale e dell’Alto Lazio>>. In conclusione, ribadito un altro concetto: <<Diffidiamo il Sindaco e quant’altri dall’affermare di aver fatto proprie le richieste dei No Coke e delle Associazioni ambientaliste, e ci riserviamo, non appena il provvedimento definitivo verrà pubblicato, di far valere le ragioni del popolo inquinato, ricorrendo avverso lo stesso in tutte le sedi competenti>>. Si avrà ora il tanto auspicato “scatto” di cui sopra? 

 

 

 

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