"In spregio alla Democrazia"

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Finalmente un Consigliere denuncia la non idoneità dell'Aula Calamatta   

CIVITAVECCHIA - <<Dopo la possibilità di balneazione negata ai diversamente abili sulla costa del centro urbano,

facilmente raggiungible alle categorie più svantaggiate, a causa della mancanza di fondi per gli emolumenti da corrispondere ad una qualsiasi Associazione di scopo,  per la messa a disposizione di un bagnino, le oramai ricorrenti convocazioni del Consiglio  Comunale presso l’Aula “Luigi Calamatta” posta al secondo ed ultimo piano di Palazzo del Pincio, fanno invocare alla Democrazia negata, per pochi,  ma che sempre negata è. Perché anche se la Democrazia è nella disponibilità della maggioranza dei cittadini, non è tale nel momento in cui è selettiva e quindi escludente di qualcuno e nello specifico di   persone con diversa abilità, malati, infortunati o donne temporaneamente con limitata mobilità pur vivendo il bel periodo della gravidanza.>> Ad intervenire finalmente in merito, dopo svariati articoli e solleciti diretti da parte della Civetta di Civitavecchia, sono il Circolo locale di Art.1 Mdp - Insieme per il Lazio ed il rappresentante del medesimo al Consiglio, Patrizio Scilipoti: <<Meraviglia, la tanta “allegria” - ed anche la semplicità - con la quale viene affermato da parte del Sindaco Antonio Cozzolino, dalla sua Maggioranza e dagli Uffici Comunali preposti, che lo spostamento dei Consigli Comunali dall’Aula “Renato Pucci” alla suddetta, si sia reso indispensabile per l’inagibilità dell’Aula Consiliare istituzionalmente e strutturalmente preposta allo scopo. Questo nonostante le puntuali segnalazioni del Dirigente Tecnico del Comune, Ing. Pietro Angelo Collia, denuncianti l’inagibilità della struttura per problemi di condizionamento e di indisponibilità di vie di fuga nel caso di emergenza e quindi di Sicurezza per gli utenti  al di là del fatto che siano normodotati o meno: segnalazioni che non hanno avuto alcun esito fino ad oggi,  sembrerebbe a causa della magrezza delle Casse Comunali. E questo  nonostante le esorbitanti bollette a carico del cittadino. Sta di fatto che nulla è stato fatto da Cozzolino e C.  per restituire ai Cittadini la libertà di esercitare un proprio diritto, anche nell’assistere alle assisi del Consiglio senza limitazioni di accessibilità o addirittura a numero chiuso. Tutto in spregio altresì alla partecipazione del cittadino; con l’aggravante che la stessa Aula “Calamatta”, oltre che essere difficilmente raggiungibile, come detto consente, per motivi di agibilità e sicurezza, la presenza di un numero limitato di pubblico; motivo per il quale, nell’immediato, andrebbe reperita altra soluzione; sempre che non si riesca a compiere quello che sembrerebbe un vero e proprio miracolo a vantaggio della democrazia nel restituire al Consiglio Comunale la sua casa naturale. Alla faccia della tanto decantata trasparenza e novità nell’amministrazione della cosa pubblica.>>

Nella foto: un Agente conta i presenti presso la discriminante Aula Calamatta

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