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I bombardamenti sulla nostra città nella testimonianza di Giovanni MassarelliCIVITAVECCHIA - Abbiamo intervistato l'ex Sindaco Giovanni Massarelli. Un interessante colloquio, che ci ha fatto scoprire delle notizie storiche ed esperienze politico-culturali inerenti la nostra Città. Ne riportiamo, qui di seguito, la testimonianza relativa ai bombardamenti subiti nel corso della Seconda Guerra Mondiale. <<Nel 1943 qualcuno sfollò dopo il mitragliamento americano di Grosseto; era il Lunedì di Pasqua ( 26 aprile ). Il 14 maggio avvenne un bombardamento che determinò, da molti punti di vista, una vera e propria scissione della città, una sorta di iato. Dalla Quarta Strada al Porto, terminata l'occupazione nazista, rimasero macerie. Alla fine della Guerra i nazisti andarono in direzione di Tarquinia. Le mine tedesche distrussero tre zone: la Rocca. il Faro e parte del Forte Michelangelo (tra cui il torrione nord - est detto di San Giulio o San Giovanni, ndr). Io e molti altri superstiti sfollammo verso le montagne: a La Bianca e ad Allumiere. Di giorno sentivamo forti esplosioni e vedevamo lunghe volute di fumo bianco. Nell’occasione, furono applicate due differenti tipi di strategie: gli americani bombardavano a grosse altezze con le loro “Fortezze Volanti”, mentre gli inglesi volavano nel nostro cielo di notte; prima, sganciando paracaduti con lampade per fare luce sui bersagli e subito dopo, operando i detti bombardamenti. Nessuna bomba cadde sulle caserme; quelle non interessavano. Invece, gli americani stessi, oltre a mirare sui punti strategici, applicavano la strategia del “terrore psicologico” sulla popolazione. >>
Foto: fonte www.storiacv.etruria.net.it |
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