"Altri tempi, stessi oppressi"

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Convegno-Medio Oriente-Aula Consiliare-Bandiere-1Ancora commenti sul Convegno “Gaza: La verità sotto le bombe”

CIVITAVECCHIA - Continuano comprensibilmente a susseguirsi, senza soluzione di continuità, i commenti alla luce dei fatti che stanno tuttora interessando il territorio palestinese e sul Convegno a tema “Gaza: La verità sotto le bombe. Due popoli per una patria”, recentemente svoltosi in Aula Pucci. <<Sono ormai decenni che, ciclicamente, la situazione in quei territori si infiamma, lasciando sul terreno

nuove vittime e, nei campi, nuovi profughi - è l’esordio di un nostro affezionato lettore, Luciano Damiani - Probabilmente, anche questa volta, un po’ di terra passerà di mano dal popolo Palestinese a quello Israelita. Ricordo questa sorta di saga dai tempi della “Guerra dei 6 giorni”, le Conferenze e gli sforzi di Pace regolarmente resi vani dal terrorismo e da chi ne fomenta l’azione e la reazione, più o meno palesemente, al punto che, alla fine, lo scopo pare lo stesso. Ma non è di questo che voglio parlare. Voglio piuttosto riflettere sull’operare in favore della causa palestinese che tanto viva era qualche anno fa. Ricordo che i Partiti non perdevano occasione per dichiararsi; e ricordo i tanti con la kefiah, l’attività parlamentare che si ripeteva in ogni Consiglio regionale o comunale con Aule gremite ed il fermento dei giovani, gli eskimi, il mio sfilare per le strade cittadine con i pugni alzati. Chi non era “Palestinese”, un tempo?>>. E nello specifico del Convegno: <<Si è parlato di Palestina, con testimoni che certo son venuti a dar senso alla lotta. Chi non ricorda la visita di Yasser Arafath in città e la mobilitazione dei Partiti di Sinistra, Sindaco in testa, in una sorta di abbraccio ideale al popolo palestinese? Civitavecchia, allora, s’è unita al coro per la “liberazione della Palestina”>>- A seguire, lo stigmatizzare il numero piuttosto esiguo delle persone presenti, <<tanto esiguo da non impedirne un facile computo a spanne>>. <<Mancava la gente, i giovani e molti politici. Chissà quanti di loro una volta indossavano la kefiah, quanti portavano l’eskimo. Precedentemente ho sentito qualcuno in Consiglio lagnarsi che l’Opposizione “non è stata invitata alla manifestazione” ( Marco Piendibene del Pd, ndr ). Voglio sperare che la medesima sia andata al mare; perché se l’assenza, direi anche poco rispettosa nei riguardi dei “testimoni” convenuti ( peraltro di calibro ), fosse dovuta ad una ripicca politica, la cosa sarebbe ben triste. Non cito gli assenti, non li voglio citare, sono troppi. Dunque, dicevo, sarebbe ben triste, non tanto per il fatto in sè, ma perché mi porterebbe a pensare che alcuni Partiti sono “palestinesi” quando fa gioco. Mi chiedo, quindi, se non sia alfine tramontata la stagione della solidarietà e della denuncia. Non sentiremo più parlare, nei Consigli Comunali, di Palestina libera? Anche questo la Sinistra si sta facendo “scippare” dal Movimento 5 Stelle? Mi auguro e voglio sperare che così non sia. Evidentemente oggi la Palestina non paga…E quanto sta accadendo, rimane un suo problema; senza solidarietà>> - è l’amara chiosa. 

 

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