 A riguardo della Marina, la proposta di Francesco Cristini
CIVITAVECCHIA - Arrivata in Redazione una lettera del nostro concittadino Francesco Cristini, nella quale lo stesso fa proposte e suggerimenti per migliorare le condizioni in cui attualmente versa la Marina. In tal senso, si inserisce la questione inerente le mareggiate
che annualmente si abbattono su di essa, provocando sovente degli ingenti danni. Egli, da buon conoscitore della storia e della città qual è, porta, nell’occasione, un esempio illuminante: <<Gli antichi romani, dopo l’esperienza negativa alla foce del Tevere, individuarono l’attuale sito di Civitavecchia per realizzare il Porto di Roma, a ben 70km dalla stessa, certo perché allora siti a minore distanza non ve n’erano. La zona prescelta doveva essere esente da insabbiamenti anzi, meglio ancora, soggetta ad azioni naturali di asporto di sedimenti. Quando si dovevano realizzare lavori ciclopici, come appunto un’opera portuale a “pala e piccone”, non si poteva e non si doveva sbagliare. D’altronde il detto “sint ut sunt, aut non sint” (se bisogna fare un’opera duratura è necessario farla secondo le regole od è meglio desistere) non lo abbiamo inventato noi nel terzo millennio>>. A seguire, una riflessione: <<Nella detta zona della Marina, madre natura una spiaggia non l’ha mai voluta e, pertanto, se lì se ne volesse realizzare una artificiale, quest’ultima dovrebbe esser veramente tale. Infatti, la medesima potrebbe resistere se venisse realizzata sotto forma di solarium, staccata dal mare con un’elegante opera a gradoni che permetta tranquillamente l’accesso all’acqua e, nello stesso tempo, preservi la stessa dall’erosione; al contrario di come invece si è verificato. Si tratterebbe di un compromesso con la natura - conclude Cristini - ma è pur vero che sarebbe sempre migliore di una sconfitta certa>>.
Fotogramma gentilmente concesso
|
