Tripudio per il "Don Giovanni"

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Teatro Traiano Don Giovanni 2015 1Sul palco del Traiano, un impavido seduttore che non riesce a redimersi

CIVITAVECCHIA - Il “Don Giovanni”, la condanna morale di un libertino di nobili origini. Tripudio di applausi per l'opera di Mozart e testi di Lorenzo Da Ponte, portata nuovamente in scena, stasera presso il Teatro Traiano, dal Direttore artistico

Renzo Renzi. Lo spettacolo, finanziato dalla Fondazione Cariciv, ha visto la regia di Gianmaria Romagnoli, la Direzione musicale Stefano Seghedoni, i costumi di Andrea Sorrentino. Musiche dell'Orchestra Sinfonica Europa ed il Coro Lirico Italiano. Un'opera lirica in due atti, di grande attualità ( la sua prima risalì al 29 ottobre 1787 a Praga, ndr ) con a protagonisti un Don Giovanni ( Pierluigi Dilengite - baritono ) impavido seduttore ed ammaliatore devoto al libertinaggio ed il suo fedele servitore Leporello ( Alessandro Calamai - basso-baritono ). Non sono mancate le donne sedotte e abbandonate, come Donna Elvira ( Paola Di Gregorio - soprano ), Donna Anna ( Maria Tomassi - soprano ). A queste si contrapponeva la purezza di un'altra, la popolana Zerlina ( Raffaella di Caprio - soprano ) prossima alle nozze con l'impulsivo quanto geloso Masetto ( il nostro concittadino Andrea Scorsolini ). Sul palco anche il coraggioso Don Ottavio ( Raffaele Abete - tenore ) ed il Commendatore Signore di Siviglia, padre di Donna Anna ( Carlo di Cristoforo - basso ). Un Don Giovanni che organizzava feste, balli, mascherate ospitando le suddette nel suo palazzo. Queste ultime erano talmente care al nobile da averle "collezionate come trofei" in un elenco, tenuto con cura dal fido Leporello ( Italia: 640. Germania: 231. Francia: 100. Turchia: 91. Spagna: 1003 ). La resa dei conti è avvenuta nell'ultima scena con la statua del defunto Commendatore ( somigliante al Re Sole Luigi XVI, tra l'altro contemporaneo a Mozart ) posto al di sopra della scenografia ( facciata con tre porte ) che, per ben tre volte, ha offerto al detto seduttore la possibilità di redimersi e ritrovare uno spiraglio di luce. Quest'ultimo, dopo il suo ennesimo rifiuto, viene catturato e trascinato via dalle ombre e dai demoni.

Servizio e foto di Sara Fresi

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