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Stampe a ragione definite <<libri di pietra che parlano alla Città>>CIVITAVECCHIA - La Cultura incontra l’Istituto Penitenziario di Via Tarquinia. Evento moderato dalla Prof. Maria Grazia Verzani che ha ricordato come <<la stessa sarebbe una “cenerentola” se la Fondazione Cariciv non intervenisse>>. Ciò, presentando il percorso a cui hanno preso parte varie personalità locali. La Delegata all’Istruzione, Maria Rita Stella: <<Questa è la prosecuzione di un progetto che ci qualifica e vede il coinvolgimento degli studenti della Scuola Media “Flavioni”. L’Amministrazione è vicina alle iniziative relative a supporto ed integrazione>>. Il Presidente della Fondazione medesima, Avv. Vincenzo Cacciaglia: <<Fondamentale che ci si occupi di Cultura a 360°. Ci siamo messi in moto con un apposito progetto per fare ulteriori ri-Stampe che sono state inviate un po’ in tutta Italia, così come la pubblicazione di numerosi libri su Civitavecchia. Noi siamo disponibili a dare un contributo, perché la Cultura è libertà>>. La Direttrice del Carcere, la Dott.ssa Patrizia Bravetti: <<L’Amministrazione Comunale ha sempre mostrato vicinanza e sostegno, anche tramite delle apposite borse lavoro. Cogliamo dunque la proposta e, con l’aiuto degli Insegnanti, sarà nostro piacere corredare l’Istituto con tali Stampe>>. Il Dott. Arnaldo Massarelli, ideatore di queste ultime, contenute nell’opera “Civitavecchia Veduta”, si è lasciato andare ad una dettagliata illustrazione delle stesse, anche con l’ausilio di un filmato realizzato dalla Prof. Serenella Piermarini. Egli ha riferito: <<Volevo raffigurare l’evoluzione di Civitavecchia sotto il profilo abitativo, topografico ed artistico. Le ricerche effettuate si vanno a collocare in più fasi; dal 1495 al 1850. Per quanto riguarda le procedure di realizzazione, non ho fatto ricorso a sistemi informatici. Ho trascorso molto tempo presso Biblioteche ed Archivi, tra cui quello di Stato e Vaticano. Nelle Stampe sono presenti visioni prospettiche e panoramiche della città. Si tratta di sei vedute, con una serie di ricostruzioni in scala degli edifici e dell’ambiente circostante. In passato ero disegnatore e progettista, quindi, dopo il pensionamento, ho avuto maggior tempo per dedicarmi a questi studi (circa 30 anni). Nel filmato potete vedere delle tavole datate 1495, 1650, 1660, 1715, 1760, 1795 e 1850; disegni che rappresentano l’Arsenale del Bernini, il Ghetto, la Fortezza Giulia, la rappresentazione del 1° Ambasciatore Giapponese sbarcato a Civitavecchia e diretto dal Papa, le Tradizioni con Lotta Saracena, Giostra Saracina e Processione del Cristo Risorto, le Mura Medievali, la Rocca (un tempo sede del Comune fino all’avvento del fascismo) e le varie entrate, tra cui Porta Corneto, Porta Campanella, Fuori le Mura ed il Campo Santo>>. Il Dott. Carlo Falzetti ha fornito un’originale quanto interessante chiave di lettura e d’interpretazione: <<Cosa significa vivere in una città? Si condivide lo stesso spazio. Altro modo che abbiamo perso è quello di abitare la medesima. E mi riferisco all’importanza di un alto Capitale Sociale che prevede relazioni all’interno di una Comunità. A Civitavecchia questo capitale è basso, nei paesi della Toscana e dell’Umbra invece è alto; basta già spostarsi a Tarquinia ed è facile notare che quell’aria, appunto di Comunità, si respira. Queste opere di Massarelli mostrano, con grande chiarezza, una città creata da soggetti “esterni” ( vedi, Imperatore Traiano costruzione del Porto ) ed è proprio la storia ad evidenziare ciò. Le medesime sono libri di pietra che parlano alla città stessa. Da notare la mancanza di una Piazza principale, quell’Agorà che aggrega; come d’altronde non c’è una Chiesa fatta dalla citata Comunità e non imposta da figure esterne>>. L’Arch. Francesco Correnti ha ripreso il discorso, analizzandone alcuni aspetti: <<Stampe che sono delle sintesi della città, evidenziando la crescita e gli sviluppi nei secoli di quella che all’origine era un Porto fatto costruire dall’Imperatore suddetto. Senza quella Piazza, in quanto luogo di confronto e discussione, è chiara la presenza di un’entità diversa. Ed in mancanza della medesima non siamo nulla>>. Inoltre, ha illustrato le sue ricerche storiche contenute ne “Il Nuovo Bagno di Pio IX in Civitavecchia” studio proprio sulla struttura che oggigiorno accoglie i detenuti. La Prof.ssa Luzzetti ha annunciato le tre fasi del progetto: <<Coinvolgeremo i ragazzi nella lettura di brani scelti. A seguire, gli stessi saranno chiamati a fare delle composizioni libere che rappresentino una Civitavecchia vista dal Carcere e, infine, verrà analizzata la storia, fin dalle sue origini, dello stesso Istituto Penitenziario>>. A conclusione dei lavori, è stato fatto dono delle 26 stampe, del libro “Civitavecchia Veduta” e di alcuni altri libri tra cui “Civitavecchia città in bilico” e “Classe 1924” a cura di Giovanni Massarelli. E poi il “Bollettino n°15” della Società Storica Civitavecchiese, contenente delle interessanti ricerche sul concittadino e maestro del bulino Luigi Calamatta, portate avanti dalla stessa Verzani e contenente i lavori di incisione realizzati dai giovani frequentatori del locale Liceo Artistico. Inoltre, donate dallo stesso Correnti, su supporto informatico, gli studi inerenti la sua opera “Chome lo Papa Uole” e la suddetta storia del Carcere. Un evento culturale di spessore. Unica Testata Giornalistica presente: la Civetta di Civitavecchia.
Servizio esclusivo e foto di Sara Fresi
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