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Terme Taurine inondate dall’estro inarrivabile del MusicistaCIVITAVECCHIA - Due ore dense di ottima musica, tradizionalmente intesa e campionata, tradotta e resa oltremodo fruibile dall’estro inarrivabile di un Musicista capace altresì di giocare sulla propria, riconosciuta bravura ( nel presentare al pubblico “la fuga di Morgan” ) in un fare che i più distratti non esiterebbero a definire addirittura dissacrante. Questo, sebbene in estrema sintesi, quanto offerto venerdì scorso alla platea del Terme Taurine Festival a spettatori sovente tenuti in sospeso sui passaggi ricercati di particolarissime partiture, permettendosi inoltre il lusso di far finta, più volte, di non riuscire a prendere l’accordo giusto. Ciò, sempre in rispettoso ossequio ai Maestri, tra “incursioni” non solo mozartiane, ma in più curiosanti tra gli spartiti di Rossini ed altri ancora. E dall’inatteso posarsi di un grillo sul pianoforte, il “la” al proporre, in un delizioso fuori programma, il tema di Pinocchio. Senza dimenticare il passato, corroborante il presente, con il basso ex Blu Vertigo ad infuocarsi nell’apparentemente semplice “Rio” dei Duran Duran. Il tutto, tra le righe di una scaletta energica quanto energizzante come solo la vera passione a sette note può permettersi di donare appieno.
Foto gentilmente concessa
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