Corso didattico sull'Autismo

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Autismo-Asl-Corso Didattico-1Asl Rmf sempre più in campo nell’affrontare la problematica

CIVITAVECCHIA - Una nuova, interessante iniziativa, quella presentata ieri mattina e che si protrarrà quest’oggi presso il Nuovo “Sala Gassman” di Civitavecchia e, nei prossimi due giorni, in quel di Riano. Organizzato infatti dalla Asl Roma F, in collaborazione con la Caritas Diocesana, il “Corso didattico per genitori, Insegnanti, Professionisti Sanitari ed Operatori Sociali per la diffusione e la moltiplicazione

delle competenze in materia di Autismo”. L'iniziativa detta è stata resa possibile anche grazie al supporto della stessa Associazione “Blue in the Face”, che, nei mesi scorsi, attraverso uno spettacolo, ha realizzato una raccolta fondi a favore proprio dell'Osservatorio competente. Incontri, quelli di cui sopra, che sono stati e saranno tenuti da: Marco De Caris, Psicologo e Psicoterapeuta, Docente di Psicologia dell’Handicap e della Riabilitazione all’Università degli Studi de L’Aquila; Carlo Hanau, Docente di Programmazione dei Servizi Sociali e Sanitari di quelle di Modena e Reggio Emilia; Maurizio Munelli, Docente di Psicologia Generale presso La Sapienza e Direttore dell’Osservatorio sopracitato. Numerosi altresì gli interventi delle Autorità. Inoltre presenti: il Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria, dott. Giuseppe Quintavalle; il Direttore del Dipartimento Materno Infantile della medesima, dott. Antonio Castellano; il Vescovo di Civitavecchia e Tarquinia, Mons. Luigi Marrucci. Nell’illustrare lo spirito dell'evento, lo stesso Quintavalle ha sottolineato l'importanza per i soggetti autistici di coltivare un progetto personale che ne favorisca l'inserimento ed il conseguente miglioramento della qualità della vita. Ha poi accennato alle difficoltà di trattamento della patologia in oggetto ed all'azione degli Enti locali che, in merito alla problematica, hanno una tempistica decisionale troppo lunga. <<E ciò - ha sottolineato - non giova a coloro che sono coinvolti ed alle loro famiglie. Queste ultime, anzi, diventano spesso esse stesse risorse per trovare una soluzione alla convivenza con la malattia, accomunandosi, in questo ‘esercizio spurio’, al Corpo Insegnante che si trova così a condividere con le stesse la gestione del medesimo problema. Diviene perciò realistico e necessario, in siffatto scenario, favorire la diffusione della conoscenza appunto con la formazione professionale includente, non da ultimi, i famigliari medesimi>>. L’iniziativa pocanzi descritta si colloca <<nell'attuale contesto di rilancio organizzativo che si pone come obiettivo primario la vicinanza all'utenza, venendo incontro ai bisogni di salute dei cittadini, organizzando progetti che siano “su misura” rispetto alle problematiche presenti sul territorio>>.

 

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